Dopo l’amaro epilogo dell’eliminazione a Berlino, Luciano Spalletti, ct della Nazionale, si ritrova a fare i conti con una sconfitta che pesa sulle sue spalle. In una conferenza stampa ricca di emozioni e riflessioni, il tecnico analizza le ragioni dietro la performance deludente della squadra e getta lo sguardo verso il futuro, pieno di incertezze ma anche di opportunità.
In un momento di autocritica e lucidità, Spalletti ammette che la selezione dei giocatori è stata di sua competenza e che ne porta la piena responsabilità. Nonostante questo, rivendica l’importanza di acquisire maggiore conoscenza per poter fare scelte più oculate e efficaci. Le sole dieci partite disputate fino a quel momento non sono bastate a garantirgli la padronanza necessaria per raggiungere il massimo livello di prestazione. A complicare ulteriormente la situazione, l’allenatore si è trovato ad affrontare diversi infortuni che hanno compromesso l’equilibrio e la continuità della squadra. Nonostante la delusione per l’eliminazione, Spalletti riconosce che la Svizzera ha meritato la vittoria, sottolineando la superiorità tattica e fisica degli avversari.
Proiettando lo sguardo oltre la disfatta, Spalletti si concentra sulle potenzialità della Nazionale e sulle modifiche necessarie per innalzare il livello delle performance. L’accento viene posto sulla necessità di introdurre elementi più dinamici e freschi, capaci di apportare vitalità e determinazione al gruppo. Spalletti invoca quindi un ricambio generazionale, sottolineando la centralità dei giovani talenti nel processo di rinnovamento della squadra. Ritiene che i giocatori emergenti debbano dimostrare sul campo di essere all’altezza delle aspettative e pronti a conquistare un posto da titolare con prestazioni straordinarie. L’obiettivo del ct è quello di favorire e valorizzare il talento giovane, offrendo opportunità concrete di inserimento nei meccanismi di gioco e di confronto con i veterani.