Povertà e prospettive future
La ricerca “Domani possibili” di Save the Children mette in luce un tema delicato: il legame tra povertà e aspirazioni degli adolescenti. In Italia, più di 100mila ragazzi tra i 15 e i 16 anni vivono in condizioni di grave deprivazione materiale, con conseguenze evidenti sulle loro prospettive di futuro. Il 67,4% di loro teme che il lavoro non possa garantire una via d’uscita dalla povertà, evidenziando un duro divario tra aspirazioni e realtà.
Aspettative disattese
Il divario tra le aspettative degli adolescenti in povertà e quelli provenienti da famiglie più agiate è drammatico. Mentre più di un quarto dei ragazzi in condizioni di deprivazione materiale pensa di non completare gli studi e avviarsi al lavoro, solo l’8.9% dei coetanei senza problemi economici lo considera un’opzione. Questo divario acuisce ulteriormente il senso di ingiustizia e di scoraggiamento tra i giovani.
Il ruolo delle istituzioni e delle famiglie
Le ragazze appaiono particolarmente vulnerabili, con aspettative elevate per gli studi ma viste basse per il mondo del lavoro. La ricerca evidenzia come le disuguaglianze economiche implichino una serie di ostacoli pratici e psicologici per il futuro degli adolescenti. La consapevolezza di queste sfide spinge i giovani a richiedere interventi mirati da parte delle istituzioni, come un sostegno economico per le famiglie in difficoltà e un accesso gratuito a supporto psicologico per affrontare le sfide future.
Il futuro in bilico
Nonostante gli adolescenti mostrino una certa fiducia nelle proprie capacità, numerosi sentimenti negativi emergono quando si proiettano nel futuro: ansia, sfiducia e paura fanno parte del quotidiano di molti giovani. La necessità di affrontare le crisi climatiche, le sfide dell’intelligenza artificiale e le forme di discriminazione e violenza rende urgente l’intervento delle istituzioni per garantire un futuro migliore e un reale ascensore sociale per tutti i giovani italiani.