Un incontro inaspettato all’Università Suor Orsola: Maurizio de Giovanni sorprende una laureanda

All’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, un evento speciale ha catturato l’attenzione di studenti e professori. La scrittrice e il pubblico sono stati colpiti dalla presenza di Maurizio de Giovanni durante una seduta di laurea, creando un momento indimenticabile per Chiara Guadagno, una neolaureata che ha dedicato la sua tesi all’opera dell’autore partenopeo. Scoprite come la narrativa di de Giovanni viene utilizzata come strumento educativo per avvicinare le nuove generazioni alla complessità della vita napoletana.

La sorpresa nel giorno della laurea

Il pomeriggio di celebrazione ha avuto inizio con Maurizio de Giovanni che arriva all’Università Suor Orsola Benincasa, nell’affascinante cornice del Golfo di Napoli. L’autore, noto per i suoi romanzi che dipingono la vita e la cultura partenopea, non era intervenuto per un convegno. La sua presenza si è rivelata una sorpresa per tutti, in particolare per Chiara Guadagno, la laureanda del giorno, che stava per discutere la sua tesi in Scienze della Formazione.

Chiara ha elaborato un lavoro di ricerca intitolato “La narrativa napoletana di Maurizio de Giovanni come strumento educativo“, sotto la guida della professoressa Silvia Zoppi e del relatore Silvio Mastrocola. La tesi analizza come i romanzi di de Giovanni possano essere utilizzati nella didattica per sensibilizzare i bambini alle complessità sociali e culturali della loro quotidianità. La presenza improvvisa dello scrittore nell’aula magna ha sorpreso gli studenti e i membri della commissione, accendendo un’atmosfera di curiosità e attesa.

La tesi: strumenti di lettura della realtà

Chiara Guadagno ha avuto modo di presentare la sua tesi, in cui ha messo in evidenza l’importanza della letteratura di de Giovanni nel contesto educativo. La laureanda ha spiegato come personaggi emblematici come il commissario Ricciardi e Mina Settembre possano servire da strumenti pedagogici, capaci di avvicinare i più giovani alla comprensione della realtà che li circonda. La letteratura, in questo contesto, non è solo un insieme di storie, ma un mezzo di connessione con la vita quotidiana e la società.

Attraverso l’analisi dei testi di de Giovanni, Chiara ha dimostrato come la narrativa può promuovere il senso critico e favorire la partecipazione attiva alla vita comunitaria. “Portare la narrativa di de Giovanni nella scuola mi ha permesso di aprire gli occhi a tanti bambini con personaggi che descrivono una realtà complessa come quella partenopea,” ha dichiarato Chiara. Dopo la discussione, ha consegnato una copia della sua tesi a de Giovanni, esprimendogli riconoscenza per l’ispirazione ricevuta.

Un messaggio di speranza per il futuro

Maurizio de Giovanni ha commentato l’incontro con grande emozione. Ha riconosciuto in Chiara un esempio di passione e dedizione, una giovane professionista che si prepara a entrare nel mondo dell’insegnamento. “Questa ragazza mi ha commosso con il suo ottimismo e la sua apertura al futuro,” ha affermato de Giovanni, evidenziando come i suoi personaggi abbiano avuto un impatto diretto sulla formazione di nuovi educatori. L’autore ha riflettuto sull’importanza di considerare gli effetti che le storie possono avere non solo su chi legge, ma anche sulle generazioni future.

Il riconoscimento accademico conferito a Chiara Guadagno rappresenta un esempio di come la letteratura possa fungere da ponte tra cultura e educazione. Con il suo entusiasmo, Chiara incarna la speranza di una classe di giovani insegnanti del Sud Italia pronta a innovare e a portare le eccellenze letterarie al servizio delle nuove generazioni. Una celebrazione di cultura e impegno, quindi, non solo per l’università, ma per il futuro educativo del Paese.

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Filippo Grimaldi