Nel panorama lavorativo attuale, le imprese manifestano difficoltà nel reperimento di laureati, in particolare per l’assenza di candidati disponibili e la carenza di competenze. Il 62,9% di tali difficoltà è attribuibile al “gap di offerta“, evidenziando la scarsità di laureati in settori come statistico, sanitario, medico e odontoiatrico, e chimico-farmaceutico. Allo stesso tempo, il 29,3% delle imprese colloca le problematiche nel “gap di competenze“, riferendosi alla formazione non adeguata dei laureati. Questi dati sottolineano la necessità di incrementare il numero di giovani formati con titoli terziari per soddisfare le richieste del mercato del lavoro.
Le professioni più ostiche da trovare, segnalate dalle imprese, rientrano nel settore ingegneristico, medico-paramedico e scientifico. Tra le posizioni più complesse da reperire spiccano ingegneri elettrotecnici, ingegneri dell’informazione, professioni sanitarie infermieristiche, tecnici gestori di reti telematiche, farmacisti, specialisti in terapie mediche, medici generici e progettisti di sistemi. Investire nello studio di queste discipline, dunque, rappresenta un’opportunità concreta per il futuro lavorativo. Secondo AlmaLaurea, il tasso di occupazione dei laureati di primo e secondo livello nei settori Stem raggiunge percentuali elevate a un anno dal conseguimento del titolo, confermando la redditività di tali investimenti nel lungo termine.