
Un legame autentico tra uomo e cane: il racconto di Vittorio Zambardino - Ilvaporetto.com
Il libro di Vittorio Zambardino esplora il profondo rapporto tra umano e animale, rivelando come questo legame possa arricchire le vite e offrirci nuove prospettive. Attraverso la storia del suo cane Dries, l’autore desidera farci riflettere su cosa significhi avere un compagno a quattro zampe, non come mero possesso, ma come un’interazione sincera e profonda.
Il primo incontro: una storia di amicizia
Vittorio Zambardino, che ha iniziato la sua carriera giornalistica a Roma, racconta come l’incontro con Dries sia avvenuto quasi per caso. In un giardino pubblico, l’autore si trovò di fronte a un cane abbandonato, un piccolo “vivente” che aveva bisogno di un nuovo amico. Zambardino riflette su come le adozioni siano spesso più frutto di coincidenze che di programmazione. La sua decisione di portare a casa Dries non è stata solo una scelta personale, ma un gesto di compassione verso un animale in difficoltà.
Il cane, una piccola creatura dal fascino irresistibile, diventa ben presto il simbolo di un legame che va oltre il semplice possesso. Zambardino evidenzia che, in molti casi, la decisione di adottare un animale avviene senza una reale riflessione sulle responsabilità in gioco. Spesso, il pensiero associato all’adozione di un cane o di un altro animale è influenzato da emozioni transitorie, piuttosto che da un sincero desiderio di offrire amore e cura. L’autore ci invita a considerare il valore di questo legame, non solo come un’opportunità di affetto, ma come una responsabilità che merita attenzione e consapevolezza.
Un avviso contro l’antropomorfismo
Una delle tematiche chiave del libro è l’avvertimento contro l’antropomorfismo, ovvero l’attribuzione delle caratteristiche umane agli animali. Zambardino sottolinea che, per comprendere il nostro cane, è fondamentale riconoscerne la natura e i bisogni specifici, piuttosto che misurarlo con il parametro delle nostre aspettative. La sua esperienza personale, in particolare con Dries, diventa una lezione sul rispetto delle differenze tra specie.
In un passaggio significativo, l’autore racconta di una signora americana che vestiva i suoi cagnolini con abiti coordinati. Questa scena gli suscita un senso di disagio, poiché ritiene che un animale non debba essere considerato un accessorio o un prolungamento della propria persona. Dries, arrivato nella sua vita, ha portato con sé una nuova prospettiva, infrangendo le barriere tra ciò che è umano e ciò che è animale. Entrambi vivono esperienze di vita che, sebbene diverse, possono arricchirsi e influenzarsi reciprocamente.
Qualsiasi cane, indipendentemente dalle sue dimensioni, ha bisogno di uno spazio che rispetti le proprie peculiarità. Zambardino ci ricorda che una passeggiata con Dries non dovrebbe essere un’ulteriore corsa contro il tempo, ma un momento dedicato all’ascolto e alla comprensione dei suoi ritmi e dei suoi bisogni.
La responsabilità nell’adozione
Zambardino si sofferma anche su un altro aspetto importante: la responsabilità che deriva dall’adozione di un animale. L’autore osserva come nella società moderna ci sia una crescente passione per gli animali domestici, ma spesso questa venga affiancata da dinamiche di abbandono e cessione delle responsabilità. La storia di Dries è un esempio lampante di come un cane possa diventare una vera zavorra per alcuni, piuttosto che un compagno di vita.
Il racconto porta alla luce una realtà scomoda: molte persone si avvicinano al mondo degli animali con impulsi irrazionali, senza tenere conto delle conseguenze su di loro e sull’animale stesso. Zambardino affronta il tema degli abbandoni, sottolineando che l’adozione dovrebbe essere un atto di amore e non un gesto di pietà o un semplice svago. Sottolinea che un cane non è un oggetto da cui liberarsi quando le responsabilità diventano eccessive.
Il testo ci spinge a riflettere sul significato profondo dell’adozione, invitandoci a considerarla come un’opportunità per crescere insieme, piuttosto che come un modo per riempire un vuoto. Il rapporto sano tra un uomo e un cane si basa sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza di ciò che implica condividere la vita con un’altra creatura vivente.
Riflessioni finali sul rapporto umano-animale
La narrazione di Zambardino si conclude con un profondo invito a riflettere sul rapporto che abbiamo con gli animali domestici. Attraverso il suo legame con Dries, l’autore sottolinea che l’essenza di un buon rapporto con un cane va oltre il possesso. È un legame che deve fondarsi sulla cura, sull’ascolto e sulla consapevolezza dell’altro. Il cane non è semplicemente un compagno, ma un essere con emozioni e necessità che richiedono attenzione.
Avvicinandosi a questa realtà, il lettore viene sollecitato a riconsiderare la propria visione dell’adozione e delle interazioni con gli animali. Concludendo, Zambardino afferma che il cane non deve essere visto come possesso, ma come una vera e propria espressione del desiderio che l’altro stia bene – un messaggio potente che, se accolto, può trasformare le vite in modi inaspettati.