Beniamino Zuncheddu: 33 anni di ingiusta detenzione
Beniamino Zuncheddu ha trascorso quasi 33 anni dietro le sbarre, ingiustamente accusato e condannato per un crimine che non ha commesso. Questa incredibile storia di ingiustizia e speranza sta per trasformarsi in un film intitolato “Zustissia“, un progetto portato avanti da Palomar e Lisa Nur Sultan. Dopo essere stato assolto dalla Corte d’appello di Roma, Zuncheddu è stato liberato da quel lungo periodo di detenzione, che lo ha privato di una vita normale. Il podcast “Innocente“, prodotto da Il Sole 24 Ore e Radio 24, ha tratteggiato la struggente vicenda giudiziaria di Zuncheddu.
Il libro “Io sono innocente“, scritto a quattro mani da Beniamino Zuncheddu e dal suo avvocato Mauro Trogu, rappresenta una testimonianza toccante degli anni di lotta e sacrifici affrontati per giungere alla revisione del processo e all’assoluzione. Questo memoir, ora disponibile nelle librerie, getta luce su una storia di ingiustizia e coraggio, portando alla ribalta la determinazione di Zuncheddu e del suo difensore nell’affrontare le avversità e cercare riscatto. I diritti del libro sono stati acquisiti da Palomar, gettando le basi per portare avanti la narrazione di questa incredibile vicenda attraverso il grande schermo.
“Zustissia“, il film ispirato alla vita di Beniamino Zuncheddu, prenderà vita nel 2025 in Sardegna. Scritto da Lisa Nur Sultan e Niccolò Gentili, il film si concentrerà sul triplice omicidio avvenuto in un ovile sulle montagne di Sinnai nel 1991, e sulle conseguenze devastanti che hanno segnato la vita di un uomo ingiustamente condannato. Attraverso questa opera cinematografica, si cercherà di far emergere la verità dietro questo grave errore giudiziario, portando alla luce la lotta per la giustizia e la libertà. “Zustissia” si propone di essere non solo un racconto di ingiustizia, ma anche di speranza, amicizia e amore, evidenziando la forza e la resilienza di chi ha dovuto affrontare le conseguenze di un destino distorto.