Un mercato del gas poco conveniente per le famiglie

Gas: confronto tra mercato libero e regime di vulnerabilità

L’analisi di Assoutenti mette in luce la mancanza di vantaggi per le famiglie italiane nel mercato libero dell’energia elettrica e del gas. Rispetto al precedente regime di vulnerabilità regolato da Arera, le offerte attuali degli operatori non risultano più convenienti. A livello nazionale, non si riscontrano opzioni più favorevoli sul mercato libero, con aumenti che vanno dai +111 euro annui a nucleo di Milano, Trieste e Trento ai +318 euro annui di Roma. Le città del sud Italia e Roma sono le più penalizzate, a causa dei maggiori costi di distribuzione.

Un panorama omogeneo nel mercato dell’energia elettrica

Energia elettrica: confronto di offerte sul mercato libero

Se sul fronte del gas la situazione è critica, per quanto riguarda l’energia elettrica si assiste a una concentrazione delle offerte omogenee su tutto il territorio nazionale. L’offerta migliore disponibile su Arera è la stessa in tutte le città, con una bolletta media annua che oscilla intorno ai 677,92 euro per offerte a prezzo fisso e 681,40 euro per quelle a prezzo variabile. Tuttavia, rispetto alle tariffe del mercato tutelato, si registra un aumento annuo fino a +134,92 euro per famiglia sul mercato libero. Questi dati evidenziano il criticità del mercato libero dell’energia elettrica, con una mancanza di concorrenza tra operatori e con una prevista rincorsa dei costi per gli utenti a partire dal prossimo luglio.

La necessità di prorogare e semplificare le procedure

Rincari imminenti e richiesta di proroga

Con la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica in arrivo, è evidente la necessità di un intervento tempestivo per evitare aumenti eccessivi delle bollette. Assoutenti ribadisce la richiesta di prorogare il termine entro il quale gli utenti possono passare alle Tutele graduali, al fine di semplificare e velocizzare il processo. L’obiettivo è garantire ai cittadini la possibilità di scegliere le soluzioni più convenienti e di evitare oneri aggiuntivi che peserebbero sulle già provate economie familiari.

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Redazione