Un milione di strutture ricettive obbligate a richiedere il codice identificativo: focus su Napoli e abusivismo

Un milione di strutture ricettive obbligate a richiedere il codice identificativo: focus su Napoli e abusivismo - Ilvaporetto.com

Il Ministero del Turismo ha recentemente attivato la Banca Dati Strutture Ricettive , un sistema innovativo che obbliga tutte le strutture ricettive, sia alberghiere che extralberghiere, a dotarsi di un Codice Identificativo Nazionale per poter essere pubblicizzate sui motori di ricerca. Questo provvedimento, entrato in vigore il 3 settembre, intende garantire legalità e trasparenza nel settore turistico italiano e contrastare l’abusivismo, un fenomeno che colpisce duramente le attività regolari.

L’entrata in vigore della banca dati strutture ricettive

Risultati significativi dopo una settimana

Dal momento della sua attivazione, il Ministero ha emesso 104.000 Codici Identificativi Nazionali. Questo risultato rappresenta un significativo traguardo per l’agenzia, che ha già avviato due call center per supportare le richieste delle strutture ricettive, gestendo circa 400 chiamate al giorno. Il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha evidenziato l’alto tasso di adesione, con una media di 10.000 Cin emessi quotidianamente. Tale iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere la legalità e la qualità dei servizi turistici in Italia, limitando il sommerso e l’evasione fiscale.

Un aspetto centrale della normativa è l’obbligo per le strutture di richiedere il Cin per poter operare legalmente e rendersi visibili sui motori di ricerca. Mentre rimane valido il Codice Regionale, necessario per fornire il servizio, il Cin diventa imprescindibile per la comunicazione e l’attrattiva verso i potenziali clienti.

La situazione in Campania

In questo contesto, la Campania si colloca al quattordicesimo posto nella classifica delle Regioni per richieste di Cin evase. Attualmente, sul territorio campano si registrano 13.724 strutture, di cui solo 2.559 hanno ottenuto il Cin, corrispondente a circa il 18,64% del totale. Un dato allarmante, considerando che le strutture alberghiere e extralberghiere di Napoli si attestano a 6.168, ma solo il 23,39% ha richiesto il codice.

Analisi provinciale: le province di Napoli e Avellino

Napoli: la provincia più colpita dall’abusivismo

Un’analisi più dettagliata delle province rivela importanti differenze: Napoli è la provincia con il maggior numero di strutture registrate, ma anche con uno dei tassi più bassi di richiesta del Codice Identificativo Nazionale. Infatti, su 6.168 strutture, solo 1.443 hanno ottenuto il Cin. È chiaro che la situazione di Napoli è complessa, e l’abusivismo rappresenta una seria minaccia per il mercato regolare.

Avellino in fondo alla classifica

Al contrario, Avellino si posiziona in fondo alla classifica: la provincia ha solo 174 strutture, di cui 23 hanno richiesto il Cin. Questo dato evidenzia un problema strutturale di visibilità e accessibilità alle risorse turistiche, rendendo essenziale l’implementazione di strategie locali per promuovere la legalità e il turismo responsabile.

Il fenomeno dell’abusivismo

Impatto sull’economia turistica

Il problema dell’abusivismo è una questione irrisolta che influisce negativamente sulle attività regolari. Un’inchiesta condotta dal Corriere del Mezzogiorno ha dimostrato che a Napoli è possibile trovare offerte per pernottamenti a prezzi stracciati, come 20 euro a notte, per strutture non registrate. Queste strutture sono frequentemente pubblicizzate non sui tradizionali motori di ricerca, ma principalmente tramite i social, attirando una clientela giovane e spesso poco preoccupata della legalità.

La risposta del settore turistico

Nel mese di agosto, Federalberghi Napoli ha segnalato un calo del 10% delle presenze rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo andamento rappresenta un campanello d’allarme, che comunica la fragilità delle strutture regolari di fronte a una concorrenza sleale. L’associazione ha puntato il dito sull’abbondante abusivismo che colpisce in particolare i bed and breakfast legali, ostacolando le loro attività.

In sintesi, l’obbligo di dotarsi del Codice Identificativo Nazionale rappresenta un passo fondamentale per il settore turistico italiano, ma resta cruciale mettere in atto misure efficaci per contrastare l’abusivismo e incentivare la legalità. Le istituzioni sono chiamate a intervenire per garantire un ambiente di lavoro equo e per tutelare le attività legittime nel panorama turistico.

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