Il nuovo libro di Apolline Bazin, “Drag. Un’arte queer che scuote il mondo“, pubblicato da 24Ore Cultura, esplora l’evoluzione e l’impatto culturale del drag, un fenomeno capace di fondere bellezza, creatività e lotta per i diritti. Attraverso una narrazione ricca di storie e immagini che ritraggono il vibrante universo delle drag queen, drag king e delle identità queer, il volume si propone come una testimonianza essenziale di una forma d’arte in continua metamorfosi.
Il fenomeno del drag ha radici che affondano nella storia, risalendo fino all’antico teatro greco, dove gli attori maschi interpretavano ruoli femminili, e alle tradizioni giapponesi del kabuki. Queste pratiche teatrali non solo hanno dato origine al concetto di travestimento, ma hanno anche posto interrogativi sul genere e sull’identità, rendendo il drag un’espressione artistica intrinsecamente legata alla performance sociale.
Nel libro, Bazin ricostruisce queste origini senza tempo, tracciando un percorso che arriva fino ai giorni nostri, dove il drag è diventato un importante simbolo di espressione individuale e collettiva. L’autrice sottolinea come il drag, pur essendo un’arte abbondantemente visiva e cabarettistica, racchiuda significati più profondi legati alla liberazione e all’accettazione di sé. Attraverso le storie di artisti storici e contemporanei, il lettore è invitato a riconoscere il drag non solo come intrattenimento, ma come una forma di resistenza culturale.
Nella sezione “Il tempo delle paillettes“, Bazin esplora i vari stili e le icone che hanno influenzato il panorama drag. Gli artisti del drag hanno sempre saputo mescolare diversi generi e tendenze, creando performance che sono uniche nel loro genere e che parlano ai temi della diversità e della comunità. Ikone come RuPaul, ma anche artiste underground, vengono analizzate per il loro ruolo nel plasmare la cultura pop. Questa parte del libro diventa un tributo a quelle figure che, attraverso il loro coraggio e la loro creatività, hanno sfidato il conformismo.
Le storie di artisti come Priscilla, che scrive la prefazione, aggiungono un aspetto personale e intimo al racconto, ricordando ai lettori che dietro ogni performance c’è un viaggio di scoperta e accettazione di sé. Il drag si distingue così, non solo come spettacolo visivo, ma come un mezzo per esplorare e superare le proprie identificazioni culturali e di genere.
Un altro capitolo fondamentale del libro si concentra sul “drag-tivismo“, evidenziando come le pratiche drag abbiano influenzato la lotta per i diritti LGBTQ+. Bazin presenta una serie di attori attivisti che hanno utilizzato il loro potere performativo per affrontare temi scottanti come la discriminazione, l’omofobia e i diritti civili. Attraverso le loro performance, questi artisti sono riusciti a creare spazi di visibilità e accettazione, rendendo il drag non solo un’arte di intrattenimento, ma una forma di attivismo politico.
Il racconto di queste storie non è solo una celebrazione delle vittorie, ma anche un riconoscimento delle sfide affrontate dalla comunità queer. La capacità del drag di affrontare questioni sociali complesse attraverso una narrazione colorata e provocatoria è un elemento centrale nel modo in cui Bazin presenta queste figure. Così, il lettore viene invitato a riconoscere l’importanza fondamentale di queste pratiche artistiche nel sostenere e promuovere una società più giusta e inclusiva.
Nell’ultima parte del libro, “Freak e mostri“, Bazin affronta l’aspetto della diversità all’interno della comunità drag e queer. L’autrice presenta una vasta gamma di esperienze e identità, dai club kid ai freak, sottolineando come ognuna di queste sfaccettature contribuisca a un panorama artistico e culturale più ricco e complesso. L’aspetto inclusivo di questo capitolo mette in luce l’importanza di ogni voce all’interno della comunità queer, celebrando le differenze come un asset fondamentale.
Il libro si chiude con una riflessione che invita i lettori a considerare il potere del drag come testimone di una cultura in continua evoluzione, capace di sfidare le convenzioni e di ispirare nuove generazioni a esprimere la propria identità senza compromessi. Questa eredità di libertà e auto-espressione è ciò che rende il drag un fenomeno vitale e imprescindibile nel panorama culturale contemporaneo.