La pubblica amministrazione italiana sembra viaggiare con il freno a mano tirato sull’applicazione degli acquisti pubblici verdi e dei criteri ambientali minimi. Dopo otto anni dall’entrata in vigore, questi aspetti faticano a decollare in modo strutturato, come evidenzia il recente rapporto pubblicato in merito. Su un campione di 126 entità, tra cui 14 centrali di committenza regionali, 64 enti gestori di aree protette, 41 Asl e 7 Città metropolitane, l’indice medio di performance si attesta al 62%, con valori che variano dal 79% raggiunto dai Comuni metropolitani al 56% toccato dagli enti gestori di aree protette.
Un’altra critica emersa riguarda la percentuale relativamente bassa del campione che effettua il monitoraggio degli acquisti, a soli 17%. Tuttavia, c’è un aspetto positivo da considerare: la diffusa conoscenza del green public procurement da parte del 98% delle amministrazioni pubbliche, segnando un primo passo fondamentale per l’applicazione di tali criteri.
I dati emersi dal VII Rapporto 2024 “I numeri del green public procurement in Italia” dell’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, presentati nel contesto del Forum Compraverde Buygreen 2024, offrono uno sguardo approfondito sulla situazione italiana in merito alla sostenibilità. In un contesto di collaborazione con varie istituzioni e enti, il rapporto si propone di analizzare come il nostro Paese sta affrontando la sfida della sostenibilità a livello amministrativo.
Il Forum Compraverde Buygreen, in corso a Roma, si conferma come punto d’incontro annuale per i principali attori nazionali e internazionali interessati alla diffusione e applicazione di acquisti sostenibili. Durante questa XVIII edizione, diversi panel si sono concentrati su temi di rilevanza attuale, come progetti innovativi di educazione ambientale, impatti sociali e umani negli appalti, il ruolo della ristorazione collettiva e degli ospedali green. Si è discusso anche di sport e sostenibilità, oltre ad affrontare criticamente pratiche come il green e social washing. Un’attenzione particolare è stata riservata alle buone pratiche per comunicare efficacemente la sostenibilità e per affrontare la questione dei cambiamenti climatici. Ecco come si sono svolti i lavori del Forum con la partecipazione attiva degli amministratori delle città, impegnati a promuovere iniziative per garantire la pace, la salvaguardia dei diritti sociali e umani, e la tutela dei beni comuni ambientali.