Nella bellissima cornice di Napoli, si appresta a essere inaugurato un murale dedicato a Diego Armando Maradona, realizzato dall’artista argentino Juan Pablo Gimenez Chec. L’opera, intitolata “La mano de Dios”, sarà svelata il 30 ottobre, giorno in cui si celebra il compleanno del leggendario calciatore. Questo evento non rappresenta solo un tributo artistico ma anche un forte simbolo di giustizia legale e passione sportiva.
La genesi dell’opera e l’inaugurazione
Il murale di Gimenez Chec è stato commissionato dagli avvocati che hanno assistito Maradona nella sua battaglia legale contro il fisco, una questione affrontata dal campione argentino con determinazione e coraggio. L’inaugurazione si svolgerà nel cortile di un palazzo situato in piazza Vanvitelli, un’area storica e rappresentativa del Vomero, dove i residenti e i turisti potranno ammirare il murale a partire dalle 9 di domani. Quest’opera rappresenta il celebre gol segnato con la mano durante i quarti di finale del Campionato Mondiale del 1986, una partita iconica contro l’Inghilterra, giocata il 22 giugno di quel stesso anno.
La scelta di quest’immagine, che ha segnato un’epoca nel calcio e non solo, è di particolare rilevanza. Non si tratta solo di commemorare un’azione controversa, ma di sottolineare la lotta di un uomo che ha sempre cercato giustizia, sia dentro che fuori dal campo. L’inaugurazione dà quindi l’avvio a una celebrazione della figura di Maradona, destinata a durare nel tempo.
Un messaggio di giustizia e legalitÃ
L’avvocato Angelo Pisani, che ha rappresentato l’iconico calciatore, ha spiegato il significato profondo che l’immagine trasmette. “La mano de Dios” simboleggia una vittoria del bene sul male, un concetto emblematico nella lotta contro le ingiustizie, come quelle affrontate da Maradona nel suo percorso legale. Pisani ha dichiarato che questo murale rappresenta un gol contro l’accusa di evasione fiscale nei confronti di un uomo che, per molti, è stato un simbolo di lotta e resilienza.
Questa opera si inserisce anche nel contesto di un nuovo libro e di un docufilm intitolati “Maradona no fue evasor”. L’intenzione è quella di restituire l’immagine di un Maradona non solo come calciatore leggendario, ma anche come individuo che ha navigato in un mare di difficoltà con dignità e passione. Il murale, quindi, non è solo una celebrazione estetica, ma un atto di rivendicazione della verità e della legalità , temi centrali nella vita del campione argentino.
Un legame indissolubile con la città di Napoli
La bellezza del murale non risiede solo nella sua realizzazione artistica, ma anche nel profondo legame che Maradona ha sempre avuto con Napoli. La città , che ha accolto il calciatore argentino e l’ha adottato come uno dei suoi figli, ha visto negli anni un’adorazione per il “Pibe de Oro” che ha cambiato il corso della storia del club partenopeo. Le strade, i cortili e le piazze continuano a ricordare il suo talento unico, la sua capacità di avvicinare i tifosi e la sua umanità .
Questo murale arricchirà ulteriormente il patrimonio culturale e artistico di Napoli, posizionando la figura di Maradona non solo nel mondo del calcio, ma anche nel cuore della comunità partenopea. La sua storia rimarrà viva attraverso iniziative come questa, che parlano non solo di sport ma di valori, speranze e battaglie quotidiane. Nel contesto attuale, “La mano de Dios” assume un ruolo simbolico ancora più potente, unendo generazioni e culture in un unico messaggio di amore per il calcio e giustizia.