Si è tenuta presso Palazzo dei Normanni a Palermo la presentazione del progetto “Gift of Giving: Il dono del dare – La bellezza sospesa.” L’iniziativa si propone di offrire supporto alle donne malate di tumore e alle vittime di violenza, aiutandole a recuperare la propria immagine e a riscoprire la consapevolezza di sé. Una testimonianza di come la Medicina Estetica possa trasformarsi in un vero e proprio strumento di inclusione sociale e di supporto psicologico.
Il progetto di medicina estetica sociale
“Gift of Giving” è un progetto che si distingue per il suo approccio innovativo e solidale. La sua missione principale è fornire trattamenti di Medicina Estetica gratuiti a donne che hanno affrontato esperienze traumatiche, come malattie oncologiche o violenze. Questi trattamenti sono erogati da un team multidisciplinare composto da professionisti con competenze specifiche, ognuno dei quali contribuisce a un percorso di rinascita fisica ed emotiva.
Grazie alla collaborazione con l’Associazione Thamaia, attiva dal 2001 a Catania e provincia, il progetto ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita di donne e minori colpiti da situazioni di violenza e maltrattamento. Le terapie offerte mirano non solo a ricostruire l’immagine di sé, ma anche a promuovere un benessere psicologico, fisico e sociale, considerato un diritto fondamentale di ogni persona.
Queste donne affrontano un lungo e difficile cammino per riconquistare la loro autostima e la loro bellezza interiore, compromessi dalla violenza subita. I trattamenti di Medicina Estetica hanno dunque un valore terapeutico e possono contribuire significativamente al recupero della proiettività e della dignità di queste donne.
Ospiti d’eccezione alla presentazione
Alla presentazione del progetto hanno partecipato importanti figure istituzionali. Tra i presenti, il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, e l’assessore alla Salute, Giovanna Volo. Durante l’evento, hanno preso la parola anche l’ideatrice del progetto, Cristina Virzì, medico chirurgo di fama, insieme ad Anna Agosta, Presidente dell’Associazione Thamaia, Isabella Palmieri, chirurgo plastico, e l’avvocata Elisa Demma, Presidente del Movimento Forense.
Cristina Virzì ha sottolineato l’importanza della solidarietà e della responsabilità collettiva nel sostenere le donne in situazioni difficili. Ha affermato che “la bellezza deve essere democratica e appartenere a tutte le donne, come concetto intimo e universale.” Il suo messaggio si è rivolto a tutti gli stakeholders presenti, invitandoli a diventare parte attiva di questo circolo virtuoso di supporto sociale.
Il lato oscuri della violenza
Il magistrato Fabio Pilato ha condiviso una riflessione profonda riguardo alla violenza di genere, presentando il concetto di “narcisismo patologico.” Ha esposto come questo disturbo della personalità possa essere alla base di atti di violenza e femminicidi. Secondo Pilato, un’analisi dei casi più eclatanti ha portato a identificare una connessione ricorrente tra queste violenze e la matrice narcisistica.
Il gip ha descritto come le vittime spesso non sospettino la vera natura dell’aggressore, il quale tende a presentarsi come una persona tranquilla, mentre lo sviluppo della relazione è caratterizzato da gelosia, possessività e manipolazione. Il magistrato ha chiarito che queste dinamiche non vanno confuse con “delitti passionali,” sottolineando l’importanza della consapevolezza per evitare di finire in relazioni violente.
Un passaggio verso la consapevolezza
Il progetto “Gift of Giving” rappresenta una risposta concreta a situazioni di grande vulnerabilità, promuovendo la consapevolezza tra le donne riguardo ai segnali di allerta in relazioni potenzialmente pericolose. Il magistrato Pilato ha evidenziato che la conoscenza di questi meccanismi psicologici è fondamentale per le donne, che devono essere in grado di riconoscere fin dall’inizio comportamenti problematici, evitando così di cadere in un circolo vizioso di violenza.
L’evento si è chiuso con una forte nota di impegno sociale, esprimendo la speranza che “Gift of Giving diventi un modello da seguire non solo per Palermo, ma per tutte le città che desiderano affrontare e combattere le ingiustizie perpetrate nei confronti delle donne.”