Il processo di esonero dalla prova preselettiva per accedere alla prova scritta riguarda diverse categorie di persone che godono di particolari privilegi. Tali categorie vanno dai giudici tributari ai magistrati ordinari, passando per procuratori e avvocati dello Stato, fino ai candidati diversamente abili con un’invalidità pari o superiore all’ottanta per cento.
I soggetti esonerati dalla prova preselettiva e ammessi direttamente alla prova scritta includono giudici tributari presenti nel ruolo unico, magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili, procuratori e avvocati dello Stato, nonché i candidati diversamente abili con un’invalidità significativa. Questo privilegio viene concesso in base a specifiche disposizioni di legge che garantiscono un accesso agevolato alla fase successiva del concorso.
La prova scritta è riservata a un numero di candidati triplo rispetto ai posti disponibili per il concorso. Possono accedere a questa fase coloro che hanno ottenuto un punteggio equivalente a quello dell’ultimo candidato ammesso alla precedente selezione. L’organizzazione della prova scritta avviene secondo regole ben precise, come indicato nel calendario ufficiale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica e sul sito internet del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tale pubblicazione rappresenta un atto ufficiale che notifica l’iter dell’esame a tutti i candidati interessati.
La prova scritta consiste nell’elaborazione di due compiti tra i quali un elaborato teorico legato al diritto tributario. I temi proposti per la prova scritta sono selezionati tra tre opzioni possibili e assegnati tramite un sorteggio effettuato poco prima dell’inizio delle prove. Questa fase dell’esame richiede agli aspiranti una profonda conoscenza della materia e una capacità analitica e argomentativa per affrontare in modo efficace gli elaborati richiesti.