Un Traffico Illecito di Rifiuti: Il Caso dello Stir di Tufino

Smaltimento illecito e costi per la Sapna

In Stir di Tufino, oltre mille tonnellate di rifiuti speciali sono stati smaltiti in modo illecito, generando un aggravio di costi per la Sapna di circa 500mila euro. Le indagini condotte dai carabinieri del Noe hanno portato all’arresto di 12 persone, coordinati dalla Dda di Napoli. Questo sversamento ha causato danni agli impianti, che sono rimasti bloccati per lungo tempo, e ha portato al sequestro di due aziende private produttrici di rifiuti industriali.

Il Furto di Bobine di Ferro

Per aumentare i profitti illeciti, i dipendenti dello Stir di Tufino e gli autisti dei mezzi che conferivano i rifiuti illegalmente nell’impianto non solo smaltivano illegalmente, ma rubavano anche bobine di ferro del valore di circa 20mila euro. Queste bobine venivano utilizzate per imballare i rifiuti, nascondendole negli autocompattatori. Il Noe ha arrestato 12 persone nell’ambito di un’inchiesta su presunti episodi di corruzione legati a traffici illeciti di rifiuti provenienti da varie province della Campania.

La Truffa Organizzata di Traffico di Rifiuti

Gli autisti delle due società che gestivano appalti per la raccolta di rifiuti urbani nei paesi vesuviani agivano come tramite tra produttori di rifiuti speciali e operai dello Stir di Tufino. Questa organizzazione dell’illecito traffico permetteva ai privati di smaltire illegalmente i loro rifiuti, ottenendo un risparmio economico, mentre i dipendenti pubblici si arricchivano con tangenti in cambio del servizio reso. Gli addetti al trattamento meccanico-biologico di Tufino hanno facilitato questo traffico, permettendo agli autisti di sversare i rifiuti illegalmente senza essere intercettati. Una rete di complici organizzava i sversamenti, con la certezza dell’appoggio di tutto il turno di lavoro.

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Redazione