Il mondo del calcio ha sempre avuto un posto speciale nel cuore degli italiani, non solo come sport ma come vera e propria cultura. La presentazione del libro “Fermarsi in tempo” di Pasquale Pes, tenutasi nella sala stampa della Camera dei Deputati, ha richiamato l’attenzione su una Roma che ha fatto sognare, gioire e soffrire. Con la partecipazione di storici calciatori giallorossi e della stampa sportiva, l’evento ha evocato ricordi indelebili di un’epoca d’oro per il club capitolino, mentre Pasquale Pes raccontava una vita dedicata al giornalismo sportivo e alla passione per il calcio.
Il fascino della Roma risiede non solo nei suoi successi sul campo, ma anche nelle storie dei suoi protagonisti. Durante l’evento, sono riunitisi nomi illustri come Dodo Chierico, Antonio Di Carlo, Alberto Faccini, Massimiliano Cappioli, Tonino Tempestilli e Ettore Viola, figlio del presidente che guidò il club verso il secondo scudetto. Questi personaggi hanno vissuto momenti indimenticabili vestendo la maglia giallorossa e hanno contribuito alla creazione di una cultura calcistica che perdura nel tempo.
Dodo Chierico, ex portiere, ha raccontato aneddoti che risalgono ai primi anni della sua carriera, mentre Antonio Di Carlo ha riavvolto il nastro degli eventi che hanno portato la Roma a competere ai massimi livelli. Ogni racconto ha aggiunto un tassello alla complessa narrativa del club, rivelando il legame profondo tra i giocatori, i tifosi e la città di Roma. La presenza di Ettore Viola ha avuto un significato particolare, rappresentando un legame diretto con la storia vincente del club sotto la guida della sua famiglia.
Pasquale Pes è un nome noto nel panorama del giornalismo sportivo. La sua carriera, iniziata in giovane età, è stata caratterizzata da una dedizione instancabile e dalla ricerca della verità nel racconto sportivo. La Libia, la sua terra di origine, è spesso citata come il punto di partenza di una vita piena di avventure e sfide. La passione per il calcio lo ha portato a scrivere articoli e a raccontare storie che hanno appassionato generazioni di lettori.
Nel suo libro “Fermarsi in tempo”, Pes esplora non solo i successi della Roma, ma anche le difficoltà affrontate da giocatori e dirigenti nel corso degli anni. La narrazione si arricchisce di dettagli che offrono uno spaccato della società italiana, con il calcio visto come uno specchio della vita quotidiana. Ogni pagina è imbottita di emozioni e di esperienze che segnano il lettore, rendendo il libro una vera e propria testimonianza di un’epoca irripetibile.
In un evento così ricco di storia, la figura di Guido D’Ubaldo ha avuto un rilievo particolare. Come firma storica del Corriere dello Sport, D’Ubaldo ha legato la sua carriera alla Roma e ha iniziato il suo percorso nel giornalismo proprio durante gli anni d’oro della squadra. Le sue parole hanno evocato un senso di nostalgia, ricordando come il club fosse più di una semplice squadra per i tifosi: era un simbolo di identità e appartenenza.
L’intervento di D’Ubaldo ha dato voce anche a un aspetto fondamentale del calcio: il ruolo dei media nel raccontare le storie dei protagonisti. Con il suo stile unico, ha coinvolto il pubblico presente, trasmettendo l’essenza di un amore viscerale per il calcio e per la Roma. Il suo legame personale con l’ambiente calcistico ha reso la narrazione ancora più affascinante, dimostrando come la storia della squadra sia intrecciata con quella di coloro che la seguono.
La presentazione del libro è diventata così non solo un momento di celebrazione della Roma, ma anche un tributo a tutte le storie che hanno contribuito a costruire l’identità di un club che continua a emozionare e a far sognare. In un’epoca in cui il calcio sta subendo grandi cambiamenti, il ricordo di un passato glorioso rimane un faro luminoso per i tifosi e per gli appassionati dello sport.