Nel folclore sardo: gli strani souvenir
Nei luoghi di villeggiatura turistica si manifesta spesso una tendenza bizzarra: portare via con sé un piccolo souvenir per ricordare la vacanza. Ma ciò che sembra inoffensivo, come un sassolino o una conchiglia, in realtà potrebbe essere patrimonio indisponibile del luogo visitato. Nonostante i divieti e le sanzioni previste, alcuni turisti continuano a provare a sottrarre pezzi unici di territori come la Sardegna.
Contrabbandando tesori naturalistici
Nei porti e negli aeroporti vengono continuamente sventati tentativi di contrabbando di oggetti naturali prelevati illegalmente. Recenti casi evidenziano turisti stranieri che cercavano di trasportare pietre dei nuraghe, stalattiti, conchiglie e ciottoli provenienti da siti protetti. Addirittura ci sono state denunce per danneggiamento di habitat naturali protetti da leggi regionali più severe di quelle nazionali.
Le autorità doganali sono impegnate in controlli sempre più intensi per arginare questo fenomeno, utilizzando anche la tecnologia per prevenire il traffico illecito di beni naturali.
Il dilemma dei turisti e le conseguenze
I turisti ignari delle normative locali si ritrovano spesso in situazioni imbarazzanti quando vengono scoperti in possesso di souvenirs proibiti. Le sanzioni pecuniarie possono arrivare fino a 3000 euro, con la possibilità di essere deferiti alle autorità giudiziarie. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e i controlli sempre più serrati, rimane un dilemma per molti viaggiatori che desiderano portare a casa un piccolo pezzo di paradiso come ricordo della loro vacanza.