Durante il vertice della Nato a Praga, i ministri degli Esteri si preparano al summit di Washington, in programma a luglio. Tra i temi all’ordine del giorno, l’Ucraina torna al centro dell’attenzione con l’offensiva a Kharkiv che desta seria preoccupazione e alimenta la tensione sul campo. Il dibattito si concentra sulle restrizioni per l’uso delle armi fornite a Kiev, con la maggioranza degli alleati schierati con posizioni decise.
Stoltenberg: responsabilità e cautela nelle azioni di Kiev
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolinea l’importanza che l’Ucraina utilizzi le armi fornite nel rispetto del diritto internazionale e con responsabilità , evitando azioni che possano portare a un’escalation del conflitto. Stoltenberg evidenzia anche le minacce ricevute da Vladimir Putin in risposta all’invio di armamenti a Kiev, con la recente apertura di un nuovo fronte a Kharkiv da parte della Russia.
Le posizioni degli alleati: sostenitori e oppositori della rimozione delle restrizioni
Tra gli alleati della Nato si distinguono coloro che sostengono la possibilità di rimuovere le restrizioni sull’uso delle armi fornite all’Ucraina per poter colpire obiettivi in Russia, oltre che nei territori occupati. Tra i favorevoli troviamo Finlandia, Svezia, Paesi Baltici, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Canada e Francia, mentre dall’altra parte si schierano Italia, Spagna, Belgio, Ungheria, Slovacchia e forse anche Bulgaria. Stati Uniti e Germania rimangono invece indecisi, con l’attenzione di Mosca che si concentra sulle possibili evoluzioni della situazione.
Le minacce e le accuse di Mosca
La Russia segue con apprensione l’evolversi della situazione e minaccia ritorsioni in risposta a eventuali azioni aggressive da parte degli alleati della Nato. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, parla di possibili misure di “deterrenza nucleare” nel caso di dispiegamenti di missili terrestri a medio e corto raggio da parte degli Stati Uniti, mentre il Cremlino accusa la Nato di alimentare il conflitto in Ucraina. Le tensioni crescono e il confronto geopolitico assume contorni sempre più delicati, con il rischio di un’escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per la regione.