Una parte dell’arte napoletana ha un carattere molto street; ecco a voi i murales di Jorit, celebrati in tutto il mondo
Quando si parla di arte si parla spesso di vibrazioni. Nel gergo inglesizzato attuale si parla per lo specifico di vibes, intese come forti emanazioni di energia.
In particolare Napoli ha un suo carattere street molto unico punto: già solo pensando alle stazioni dell’arte e ai quartieri di Materdei e Salvator Rosa, non manca nella città partenopea una vibrazione continua dal suo substrato urbano.
Tra i suoi protagonisti emerge Jorit, artista di fama internazionale, che dal 2011 trasforma pareti e quartieri popolari in monumenti visivi di lotta, speranza e appartenenza.
La sua arte offre una piattaforma di espressione a coloro che vivono ai margini, trasformando muri e edifici in strumenti di denuncia e riscatto. Napoli si afferma davvero come capitale dell’arte urbana, predisposta a sorprendere chiunque si avventuri nei suoi vicoli.
Jorit per Napoli
Di natura Jorit dipinge volti monumentali di personaggi simbolici, caratterizzati da segni che rappresentano l’universalità della tribù umana. Tra i suoi murales più iconici si trova San Gennaro, nel quartiere di Forcella: qui il santo non è solo una figura religiosa, ma l’incarnazione dei lavoratori napoletani. Altrettanto significativo è il ritratto di Ilaria Cucchi all’Arenella, emblema di coraggio e giustizia.
Un ulteriore esempio di rigenerazione urbana è il Parco dei Murales a Ponticelli, un progetto sociale che ha trasformato il Parco Merola in un museo a cielo aperto. Qui, Jorit ha realizzato il toccante ritratto di Ael, una bambina rom, accompagnato dalla frase “Tutt’egual song’e criature”. Questo spazio accoglie artisti da tutto il mondo, impegnati a trasmettere messaggi contro il razzismo e per l’inclusione, rendendolo una tappa imprescindibile per gli appassionati di street art.
Yuri Gagarin (commons.wikimedia.org) – www.ilvaporetto.com
La street art partenopea
Nel Bronx di San Giovanni a Teduccio si possono osservare due murales emblematici: il ritratto di Maradona, icona partenopea, e quello di Nicolò, un bambino autistico, i quali esplorano il tema dell’umanità in tutte le sue sfaccettature. I dettagli nascosti nei dipinti – come firme o frasi simboliche – conferiscono maggiore profondità al messaggio dell’artista, stimolando riflessioni su inclusione e identità.
Anche a Scampia, località frequentemente associata a stereotipi negativi, Jorit ha lasciato il suo segno con il ritratto di Pasolini, accompagnato dalla frase “T’insegneranno a non splendere… E tu splendi, invece”. Accanto a lui, la figura di Angela Davis esorta a non arrendersi mai, battendosi per i diritti degli ultimi.