Un viaggio nei gusti della Campania: la guida ai 50 piatti tipici di Gimmo Cuomo

A partire da venerdì 13 dicembre, i lettori troveranno una nuova e affascinante guida gastronomica, frutto del lavoro di ricerca e passione di Gimmo Cuomo. Questo volume, intitolato “50 piatti della Campania”, sarà disponibile per una settimana nelle edicole, abbinato al Corriere della Sera e al settimanale Sette senza alcun sovraprezzo. La pubblicazione offre un’esplorazione approfondita della straordinaria cultura culinaria di questa regione, mettendo in evidenza piatti significativi e storie affascinanti che si nascondono dietro di essi.

I tesori della gastronomia campana

La guida di Cuomo si differenzia dalle semplici raccolte di ricette tradizionali. Sottotitolata «Suggestioni gastronomiche in giro per la regione», il volume si propone di catturare l’essenza dei piatti attraverso racconti e storie, piuttosto che fornire meri passaggi di preparazione. Sebbene alcuni piatti siano descritti nei loro passaggi salienti, l’accento è su ciò che rende speciali le tradizioni culinarie campane, riflettendo la loro forte identità locale.

Questa guida riporta i lettori nei luoghi meno conosciuti della Campania, dalle splendide coste della Penisola Sorrentina alle isole di Capri e Ischia. Si passa per la lussureggiante Costiera Amalfitana, rinomata per la sua varietà di sapori e ingredienti freschi, fino a spingersi nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Qui si scoprono piatti radicati nella storia, alcuni dei quali hanno origini talmente antiche da rendere difficile la loro precisa datazione.

Un viaggio tra tradizioni e modernità

Ciascun piatto raccolto nella guida vanta una storia e un’origine che parla di tradizione e rinnovamento. Molti dei piatti presentati sono legati a usanze antiche, tramandate di generazione in generazione, mentre altri si sono affermati più recentemente, diventando parte integrante dell’identità gastronomica locale. È interessante notare come le ricette cambino nel tempo, subendo variazioni che riflettono la disponibilità degli ingredienti e la creatività degli chef.

Cuomo sottolinea come la semplicità degli ingredienti sia un tratto distintivo dei piatti storici campani. Infatti, la maggior parte delle preparazioni è composta da solo due o tre elementi principali, arricchiti da condimenti e aromi che esaltano i sapori. Questo approccio, che si allontana dalla complessità delle ricette moderne, consente ai piatti di mantenere un equilibrio armonico che ne esalta l’essenza.

Ritratti e storie: un elemento chiave della guida

Un’altra caratteristica distintiva di “50 piatti della Campania” è la cura con cui ogni piatto è stato narrato. Ogni scheda è associata a un ristorante locale, dove lo chef o il titolare raccontano la propria interpretazione del piatto. Questo non solo offre un approfondimento sul modo di preparare ciascuna ricetta, ma permette anche di connettere i lettori direttamente con i luoghi e le persone che animano la cultura culinaria regionale.

La pubblicazione è arricchita da fotografie dei piatti e dei protagonisti dell’operazione di recupero culturale, aggiungendo un valore visivo che invita a riflettere sulla bellezza delle sostanze e delle forme. Anche le tavole racchiuse in ciascuna sezione territoriale sono state curate con attenzione da Daniela Pergreffi, contribuendo a rendere l’esperienza di lettura più coinvolgente ed evocativa.

Un’opportunità unica per avvicinarsi alla tradizione culinaria campana, questa guida è da assaporare lentamente e conservare, non solo per il suo contenuto gastronomico, ma anche per il racconto di storie che da sempre uniscono le comunità locali attraverso il cibo.

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Redazione