Zerocalcare, acclamato da una standing ovation all’Auditorium del Lingotto al Salone di Torino, presenta il suo ultimo libro “Quando muori resta a me“. In questo fumetto, l’autore si addentra per la prima volta nel rapporto con suo padre, esplorando un viaggio materiale e interiore alla ricerca di risposte alle domande rimaste senza soluzione dall’infanzia.
Citazione dell’autore: “I libri che ho scritto non mi hanno curato. Mi servono a dissezionare le mie emozioni e a capirle meglio, a condividerle.” Zerocalcare racconta di come il processo di scrittura sia per lui un modo per esplorare le sue emozioni più profonde, senza però trovare pace interiore. I ricordi veri si confondono con quelli raccontati nei fumetti, creando un mix di emozioni e tormenti continui.
Zerocalcare si confronta con l’ossessione del padre riguardo all’acquisto di una macchina d’epoca. Questo desiderio solleva in lui domande sul senso di tale acquisto e sulle priorità di suo padre. Il rapporto con la madre risulta altrettanto intenso, con lei che si trova a leggere il libro dell’autore e a confrontarsi con contenuti che suscitano emozioni contrastanti. Zerocalcare riflette sull’importanza del silenzio nella sua vita, rivelando la sua necessità di momenti di solitudine per ricaricare le energie e rigenerarsi.
In questo contesto, Zerocalcare si pone come un osservatore attento della propria vita e dei suoi rapporti familiari, mostrando una profonda sensibilità nel raccontare le sfumature dei suoi sentimenti e delle sue relazioni. Il suo libro si rivela non solo un’opera artistica, ma anche un percorso di autoanalisi e scoperta personale, che invita il lettore a riflettere sui propri legami e sul valore del silenzio nella società contemporanea.