A Napoli, dal 9 dicembre, si apre un affascinante itinerario espositivo che esplora la bellezza della fotografia analogica, frutto della vasta collezione di Riccardo Marone, ex sindaco e appassionato collezionista. La mostra, intitolata “Un mare di storie”, offre un’opportunità unica per riflettere sulla potenza delle immagini in bianco e nero, in un’epoca in cui il ritmo della vita contemporanea sembra essere dettato dall’iperproduzione visiva. L’evento si svolge in diverse sedi storiche della città, includendo Palazzo Ricca, Palazzo Carafa e la Biblioteca Universitaria, rivelando la profonda connessione tra Napoli e il suo mare.
La passione di Riccardo Marone per la fotografia
Riccardo Marone ha iniziato la sua avventura nel mondo della fotografia alla fine degli anni Sessanta, quando ricevette un ingranditore per la camera oscura, un dono per il fratello che, tuttavia, non sviluppò mai. Marone ha raccontato di come questo regalo abbia avviato una passione che lo ha accompagnato per decenni, permettendogli di immergersi nel processo lento e riflessivo dello sviluppo fotografico. La sua esperienza di fotografo dilettante, per quanto fugace, ha gettato le basi per un collezionismo che si è evoluto nel tempo.
Le prime fotografie acquistate da Marone riflettono un’attenzione particolare verso artisti di fama, come Che Guevara di Alberto Korda e una tessitrice messicana di Tina Modotti. Il collezionista ha successivamente ampliato il suo catalogo includendo opere di nomi illustri come Henri Cartier-Bresson e Helmut Newton. La passione per la fotografia non si limita ai grandi fotografi; Marone ha anche dedicato il suo interesse ai lavori di fotografi provinciali meno noti, rintracciando archivi che raccontano storie inedite del nostro Paese. Queste scelte rivelano un amore profondo per l’immagine e la narrazione visiva, lanciando una riflessione sul valore della lentezza rispetto alla frenesia dell’era digitale.
Un mare di storie: l’esposizione
La mostra “Un mare di storie”, curata da Angela Madesani e Carla Viparelli, si sviluppa in un percorso articolato che unisce la fotografia alla storia, riflettendo l’essenza del mare nella cultura napoletana. Riccardo Marone ha selezionato cento fotografie dalla sua collezione, realizzando un percorso che invita i visitatori a scoprire l’importanza del mare, non solo come elemento fisico, ma anche come simbolo di nostalgia e connessione emotiva per i cittadini di Napoli.
L’esposizione è ospitata in tre sedi differenti, rendendo l’esperienza ancora più ricca e coinvolgente. Palazzo Carafa, sede della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania, e la Biblioteca Universitaria, insieme a Palazzo Ricca, offrono location storiche dove il mare si intreccia con archivi di documenti storici e racconti di vita. Marone sottolinea come il mare rappresenti non solo un luogo di bellezza, ma anche uno spazio di privazione e nostalgia, un concetto che risuona profondamente nella letteratura e nella storia locale, inclusa l’opera scrittoria di Marone stesso.
Il percorso espositivo e gli orari
L’itinerario espositivo si snoda attraverso cinque sale al terzo piano del Palazzo Ricca, creando un’”onda di immagini” come la definisce Carla Viparelli, che si sviluppa senza soluzione di continuità. Ogni sala offre una selezione di fotografie che dialogano con antichi volumi e documenti, dando vita a un’esperienza immersiva che unisce passato e presente. L’accessibilità della mostra, che sarà aperta fino al 10 gennaio e con ingresso gratuito, rende l’evento un’opportunità imperdibile per tutti gli appassionati di arte e cultura.
Gli orari di apertura per le diverse sedi sono ben strutturati per consentire a chiunque di godere di questa esperienza. Al Palazzo Ricca, è possibile visitare la mostra dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato e domenica dalle 10 alle 14. La Soprintendenza Archivi offre orari di apertura più limitati, mentre la Biblioteca Universitaria è disponibile il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8:30 alle 15; il martedì e giovedì fino alle 18:15. Questo evento rappresenta quindi un’importante occasione culturale per la città di Napoli e per tutti gli amanti della fotografia.