La storia di Immacolata Fiorentino, una madre di 45 anni, ha colpito profondamente la comunità di Portici, in provincia di Napoli. La tragica vicenda, avvenuta il giorno dell’Epifania, ha innescato un’inchiesta da parte delle autorità, portando alla luce interrogativi sulle circostanze della sua morte e sul trattamento ricevuto durante un intervento chirurgico. I familiari, già provati dalla perdita, stanno ora cercando risposte attraverso una denuncia per malasanità.
La difficile trama di eventi medici
Immacolata Fiorentino era stata operata lo scorso 22 novembre presso il Nuovo Policlinico di Napoli, dove si era sottoposta a un intervento di bendaggio gastrico. Stando a quanto riportato nella denuncia presentata dai familiari, i problemi sarebbero iniziati nel corso dell’operazione stessa. Durante l’intervento, si sarebbe verificata un’embolia polmonare, che ha causato un arresto cardiaco. Queste complicazioni hanno richiesto un immediato trasferimento della donna nel reparto di Rianimazione, dove è restata in coma per 22 giorni.
Nonostante le difficoltà iniziali, ci si aspettava un miglioramento. Una volta risvegliatasi, Fiorentino venne spostata in terapia sub-intensiva, suscitando speranze nei suoi familiari. Tuttavia, la situazione ha avuto un’improvvisa e tragica accelerazione. Tre giorni dopo il trasferimento alla clinica “Bianchi” di Portici, dove avrebbe dovuto affrontare una fase di riabilitazione, la donna ha perso la vita lasciando il mondo in uno stato di shock.
La denuncia dei familiari
A seguito della tragica morte, il fratello di Immacolata ha deciso di sporgere denuncia presso il commissariato di Ponticelli, assistito dal legale Hilarry Sedu. La denuncia non si limita a lamentare la morte della sorella, ma solleva anche interrogativi sulla gestione medica che ha preceduto la sua scomparsa. I familiari fanno riferimento a presunte incongruenze tra le spiegazioni fornite dai medici riguardo alle complicazioni avvenute durante l’intervento.
Già a partire dal momento dell’operazione, la narrazione dei fatti sembra essere appesantita da discrepanze. Gli elementi che preoccupano i familiari non riguardano solo l’embolia e l’arresto cardiaco, ma si estendono anche a problemi neurologici che sarebbero emersi nel corso del ricovero. La necessità di chiarezza appare più che mai urgente, poiché le domande sui dettagli clinici di quanto accaduto restano senza risposta.
L’indagine della magistratura
Con l’esposto dei familiari, la vicenda è finita nelle mani delle autorità giudiziarie, pronte a prendere in esame ogni aspetto legato al caso. L’indagine mira a determinare se le complicazioni riscontrate durante l’operazione siano state dovute a errori medici o a negligenze da parte dello staff sanitario. Il clima di apprensione si fa sempre più intenso, vista la possibilità che si possano delineare responsabilità penali.
La morte di Immacolata Fiorentino non è solo una tragedia personale per la famiglia, ma diventa anche un faro acceso su una questione più ampia, quella della sicurezza negli ospedali e del diritto dei pazienti a ricevere cure appropriate. I familiari, nel loro dolore, si preparano a combattere non solo per la giustizia dell’amata Immacolata, ma anche per prevenire che simili situazioni si verifichino in futuro con altre persone. La speranza è che l’attenzione mediatica e la denuncia dei familiari possano portare a un cambiamento tangibile nel sistema sanitario, affinché ogni paziente possa ricevere le cure adeguate senza correre rischi inaccettabili.