La federazione calcistica palestinese ha chiesto la sospensione “immediata” di Israele dalla Fifa, l’organo di governo mondiale del calcio. Jibril Rajoub, presidente della Federcalcio palestinese, ha dichiarato al presidente della Fifa Gianni Infantino durante la riunione di Bangkok: “La palla è nel tuo campo”. La tensione tra i due Paesi si riflette anche nel mondo dello sport, mettendo alla prova la diplomazia sportiva.
Per dirimere la questione, la Fifa ha deciso di affidare una consulenza legale. Gianni Infantino ha annunciato che entro il 20 luglio è prevista una sessione straordinaria del consiglio direttivo per esaminare l’analisi giuridica e decidere come procedere. L’attesa è alta, e il mondo del calcio tiene il fiato sospeso in attesa di conoscere il verdetto finale che potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche sportive internazionali.
Nel frattempo, la Federcalcio israeliana ha risposto definendo la richiesta palestinese un “tentativo cinico” di “danneggiare il calcio israeliano”. Le polemiche tra le due federazioni evidenziano ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico e sociale, alimentando controversie e dibattiti sulla sua reale indipendenza e neutralità. Il destino dello sport internazionale è legato indissolubilmente alla complessa rete di relazioni geopolitiche e diplomatiche che caratterizzano il panorama globale.