Unindustria, rappresentata dal presidente Angelo Camilli, esprime forte preoccupazione riguardo alla retroattività delle norme finanziarie. Secondo Camilli, tale retroattività mina il principio fondamentale della certezza del diritto, creando un clima di sfiducia tra Stato, imprese e cittadini. In particolare, la decisione di non consentire la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assicurativi rischia di causare seri problemi alle banche, compromettendo la loro capacità di concedere credito al sistema produttivo. Unindustria sottolinea l’importanza di un confronto immediato tra governo, imprese e banche per affrontare queste criticità.
La decisione di vietare la compensazione dei crediti in modo retroattivo preoccupa non solo Unindustria, ma anche il sistema bancario rappresentato dall’Abi. Questa misura potrebbe avere conseguenze significative sull’attività delle banche, che potrebbero trovarsi in una situazione di difficile gestione dei crediti. Questo impatto non si limiterebbe solo al settore bancario, ma si estenderebbe alle imprese, in particolare a quelle coinvolte nella filiera edilizia. La mancanza di disponibilità da parte delle banche per l’acquisto dei crediti di imposta potrebbe generare gravi problemi di liquidità, mettendo a rischio la stabilità finanziaria di molte aziende.
Di fronte a questa situazione critica, emerge con forza la necessità di istituire un tavolo di confronto tra governo, imprese e banche. Questo confronto dovrebbe avvenire al più presto per affrontare le incertezze e le difficoltà applicative legate alle norme finanziarie in questione. Unindustria si dichiara pronta a partecipare a questo tavolo di confronto per cercare soluzioni condivise e garantire la stabilità del sistema economico. La complessità della situazione richiede un approccio concertato e solidale tra tutte le parti coinvolte, al fine di superare le criticità attuali e favorire la crescita e lo sviluppo del Paese.