L’obiettivo è rendere il razzismo un reato specifico, differenziandolo da altri atti discriminatori e imponendo sanzioni severe, compresa la perdita di partite. Il segretario generale Mattias Grafstrom spiega che si cerca di introdurre un gesto convenuto tra i giocatori per segnalare gli episodi razzisti durante le partite, garantendo un intervento immediato da parte degli arbitri.
Tra le misure più drastiche previste c’è la possibilità di interrompere, sospendere o addirittura abbandonare una partita in caso di comportamenti razzisti, con un gesto globale standard che coinvolge i giocatori nel segnalare tali episodi. L’obiettivo è garantire una rapida reazione contro il razzismo negli stadi, coinvolgendo attivamente anche gli arbitri nell’applicazione di procedure a tre fasi per contrastare e punire tali atteggiamenti discriminatori.
La Fifa si impegna a far sì che il razzismo venga riconosciuto come un crimine in tutti i paesi, puntando a una stretta collaborazione per perseguire con severità chi commette atti discriminatori. Con il coinvolgimento attivo di tutte le federazioni affiliate, la Fifa si propone di instaurare una cultura di rispetto reciproco e di tolleranza, affrontando con determinazione ogni manifestazione di razzismo nel mondo del calcio.