Giorgio Locanto, giovane talento classe 2006, ha compiuto un passo significativo nella sua carriera sportiva debuttando nel calcio professionistico durante l’incontro di Serie C tra Latina e Taranto, valido per la 21esima giornata del girone C. Questa storica apparizione non solo rappresenta un traguardo per Giorgio, ma incarna la continuità di una passione sportiva che attraversa generazioni della sua famiglia.
A soli diciotto anni, Giorgio Locanto ha debuttato con il Taranto, una società pugliese che ha accolto il giovane difensore originario di Montemarciano nel mese di agosto del 2023. Cresciuto nelle giovanili della Fermana, Locanto ha iniziato la sua carriera come centrale, prima di firmare il suo primo contratto con la squadra marchigiana. La partita del 21 gennaio 2024, terminata con un punteggio di 3 a 1 a favore dei padroni di casa, ha visto Giorgio entrare in campo nel ruolo di terzino destro per i finali sedici minuti. Con una statura di 1 metro e 94, il fisico longilineo e prestante del giovane calciatore si è fatto notare, portando con sé non solo il numero 34 sulla maglia, ma anche il peso di un’eredità familiare e sportiva.
L’incontro si è svolto in un’atmosfera carica di emozioni, con molti fan presenti per vedere la nascita di una nuova carriera. Il debutto di Giorgio è un riflesso della sua dedizione e del lavoro svolto in precedenza per raggiungere questo obiettivo, ma anche un legame profondo con la storia della sua famiglia, legata a doppio filo con il mondo dello sport.
L’eredità sportiva della famiglia Locanto è fortemente radicata nella tradizione del volley, grazie al padre Diego, ex pallavolista di fama. Diego ha lasciato un segno indelebile nella storia della pallavolo italiana, soprattutto durante le sue due stagioni da capitano della Icom Latina. In particolare, il 6 dicembre 1998, nel corso di un incontro contro l’Asystel Milano, Diego mise a segno un record storico, siglando 23 punti e 41 cambi palla, un totale di 64 punti, che rappresenta ancora oggi il massimo punteggio mai realizzato da un schiacciatore di banda quando i set si giocavano a 15 punti.
Questo legame tra padre e figlio, entrambi protagonisti nello stesso palcoscenico, illumina il destino di Giorgio che si tuffa nel mondo del calcio in una città che ha significato molto per la sua famiglia. Il debutto di Giorgio al Taranto non è solo la realizzazione di un sogno personale, ma un tributo alla tradizione sportiva di una famiglia che ha sempre messo lo sport al centro della propria vita.
Dopo il suo esordio, Giorgio ha condiviso le sue riflessioni sulla debuttante esperienza. “Mi sono sentito davvero gratificato dal mio esordio tra i professionisti, anche se non esattamente nel mio ruolo naturale. In realtà sarei entrato anche se mi avessero chiesto di fare il portiere! Alla mia età, posso maturare sia nel bagaglio tecnico che professionale giocando in ruoli diversi. Sono orgoglioso della fiducia che mi hanno dato il Taranto e mister Bisignano e spero di ricambiare nelle prossime occasioni”, ha dichiarato Locanto, mostrando una grande determinazione e una maturità sorprendente per la sua età.
Le parole di Giorgio raccontano la sua passione per il calcio e la sua volontà di imparare e crescere in un contesto competitivo, dimostrando la sua dedizione e il suo impegno nel voler contribuire nel migliore dei modi alla squadra.
Da parte di Diego, ci sono stati solo sentimenti di gioia e orgoglio per il traguardo raggiunto dal figlio. “Ancora una volta c’è Latina nel nostro destino. Sono veramente contento che abbia portato a mio figlio, fra l’altro autore di un’ottima prova, grande felicità per l’esordio da calciatore professionista come feci io nelle mie due stagioni da capitano della squadra di volley”, ha affermato. Le parole di Diego non solo indicano il legame tra padre e figlio, ma anche la continua speranza e il supporto che offre al percorso sportivo del giovane.
Giorgio Locanto rappresenta un nuovo capitolo in una storia familiare di successi e determinazione, incamminandosi nel mondo del calcio mentre porta con sé i valori e le esperienze che hanno forgiato la carriera di suo padre.