Federauto e Unrae sollecitano il governo affinché accelere le procedure di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm riguardante gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. La prolungata attesa sta causando gravi conseguenze all’intera filiera automotive, con ritardi che non sono più giustificabili. L’urgenza di agire è dovuta al fatto che gli incentivi, ancora non entrati in vigore non saranno più operativi alla fine dell’anno. Tale situazione ha generato un blocco delle attività delle imprese che ruotano attorno al settore automotive.
Dopo mesi di attesa, con ritardi nell’invio alla Corte dei Conti, i nuovi incentivi per l’acquisto di auto dovrebbero finalmente essere pubblicati questa settimana in Gazzetta Ufficiale. Il Dpcm stanzia 950 milioni di euro, tuttavia i continui ritardi hanno penalizzato le immatricolazioni e hanno creato tensioni tra il governo e le aziende automobilistiche. La campagna, inizialmente lanciata con effetto-proclama, potrebbe perdere metà anno a causa dei ritardi burocratici.
Gli incentivi offerti prevedono sconti fino a 13.750 euro per l’acquisto di un’auto elettrica nuova a fronte del rottamare di un veicolo vecchio, da Euro 0 fino a Euro 2, con reddito familiare inferiore a 30 mila euro. Chi rottama un Euro 3 può beneficiare di uno sconto fino a 10mila euro, con possibilità di arrivare a 12.500 euro in base al reddito. Le ibride plug-in seguono gli stessi meccanismi, mentre per le termiche il contributo è condizionato al rottamare senza ulteriori sconti in base al reddito, con incentivi che oscillano tra 1.500 euro e 3.000 euro.