La ventunesima edizione dell’HOKA UTMB Ultra Trail du Mont-Blanc ha lasciato il segno nel panorama globale del trailrunning. Questa manifestazione, che si svolge annualmente attorno al Monte Bianco, ha attratto sia atleti professionisti che appassionati, offrendo una settimana ricca di competizioni, storie avvincenti e risultati straordinari. Con un palcoscenico che si estende attraverso Francia, Italia e Svizzera, l’evento ha visto esibizioni indimenticabili. Le performance degli atleti hanno catturato l’attenzione, culminando in una gara che ha ridefinito i limiti della resistenza e della velocità.
Vincent Bouillard ha sorpreso tutti nel corso della prova maschile di 176 chilometri, conquistando il primo posto con un tempo di 19 ore, 54 minuti e 23 secondi. Nonostante fosse il 69° nella lista dei favoriti secondo l’UTMB Index, Bouillard ha mostrato una gestione impeccabile della corsa, affrontando sfide significative tra caldo e affaticamento. Questa vittoria segna un passo importante nella sua carriera, un percorso iniziato come ingegnere di prodotto per HOKA e come volontario nelle edizioni passate dell’UTMB.
Il francese, noto per le sue vittorie in competizioni di distanze più brevi, ha deciso di affrontare la gara principale con un obiettivo ambizioso. Bouillard ha stabilito un ritmo costante, mantenendo il comando durante tutta la corsa. Il suo successo rappresenta una narrazione avvincente dell’outsider che ha conquistato il massimo riconoscimento, diventando il quarto uomo della storia a terminare il percorso in meno di 20 ore. La sua performance ha entusiasmato non solo i fan specifici del trailrunning, ma anche un pubblico più ampio, dimostrando che la determinazione e la preparazione possono portare risultati inaspettati.
“La vittoria è stata un sogno che si avvera”, ha dichiarato Bouillard, rimarcando la sua emozione nel realizzare ciò che ha sempre desiderato. La sua prossimità al mondo del trailrunning, combinata con la sua carriera professionale, ha arricchito la sua esperienza. La corsa è stata una vera prova di resistenza e strategia, dove Bouillard ha destato l’ammirazione di tutti, non solo per il risultato, ma per come ha affrontato il percorso.
Katie Schide ha trionfato nella gara femminile, completando il percorso in un tempo di 22 ore, 9 minuti e 31 secondi, diventando la prima donna a tagliare il traguardo e conquistando il 13° posto assoluto. La statunitense ha sfruttato una strategia di corsa simile a quella del 2022, mantenendo un ritmo sostenuto sin dall’inizio e dimostrando una grande capacità di gestire le sfide del percorso.
Schide si è distinta per la sua agilità e resilienza, lasciando le rivali indietro, in particolare in tratti cruciali come la salita di Bovine. Qui ha messo in mostra la sua abilità, combinando tecnica e velocità, elementi che le hanno permesso di dominare la gara. La continua evoluzione delle sue prestazioni nel trailrunning la rende una figura di rilievo nel panorama sportivo internazionale, continuando a scrivere la sua storia di successi.
Riguardo la sua prestazione, Schide ha espresso gratitudine verso il pubblico che ha fatto sentire la propria presenza lungo il percorso, sottolineando come l’energia dei tifosi sia stata fondamentale per la sua riuscita. “I loro incitamenti mi hanno accompagnato dall’inizio alla fine della corsa”, ha affermato Schide, che ha collezionato vittorie in competizioni di grande prestigio e consolidato il suo status tra le migliori atlete di trailrunning al mondo.
L’edizione di quest’anno ha visto anche ritiri inaspettati tra i nomi di spicco, come Jim Walmsley e Fiona Pascall, che, a causa di infortuni e stanchezza, non sono riusciti a completare la gara. Queste defezioni hanno aperto la strada a nuovi talenti, in particolare a Baptiste Chassagne, che ha chiuso al secondo posto con un tempo di 20 ore, 22 minuti e 45 secondi. La sua strategia, mirata e controllata, ha permesso una performance notevole, evidenziando l’importanza della preparazione e della capacità di affrontare le difficoltà durante la gara.
Dietro Katie Schide, Ruth Croft e Marianne Hogan hanno dato vita a battaglie avvincenti, culminando in classifiche che hanno mostrato la variazione e la competitività delle partecipanti. Nonostante le difficoltà e gli imprevisti lungo il percorso, Croft ha chiuso in 22 ore, 48 minuti e 37 secondi, mentre Hogan ha dimostrato grande tenacia classificandosi terza, con un tempo di 23 ore, 11 minuti e 15 secondi, evidenziando un anno di grande competizione tra le atlete.
Durante il festival, un momento saliente è stato l’ingresso del Team Adaptive, composto da atleti con diverse disabilità che hanno partecipato alle gare. Questa iniziativa, realizzata con la collaborazione di Boris Ghirardi, ha rappresentato un passo importante verso l’inclusione e l’adattamento nello sport. La presenza di questo team ha aperto nuove opportunità, non solo per gli atleti coinvolti ma anche per l’intera comunità del trailrunning, dimostrando che ogni sfida può essere superata con determinazione e spirito di comunità.
La testimonianza di Ghirardi ha ispirato molti, sottolineando che ogni ostacolo può diventare un’opportunità per brillare. “Spero che la nostra partecipazione possa motivare chiunque affronti limitazioni, dimostrando che il trailrunning può essere accessibile a tutti”, ha affermato. La creazione di questo team innovativo ha senza dubbio arricchito l’evento, aggiungendo un livello di profondità e significato al festival.
Le emozioni vissute e i momenti indimenticabili durante l’HOKA UTMB 2024 rimarranno impressi nella memoria collettiva, contribuendo a un amalgama di sport, avventura e comunità a livello globale.