Vela Celeste: al via i lavori di demolizione dopo il drammatico crollo di luglio

Il 18 agosto 2023 segna una data cruciale nella storia delle Vele di Scampia, un complesso residenziale simbolo di sfide e speranze. Con l’ultimatum scaduto per gli ex residenti della Vela Celeste, il comune di Napoli avvia i lavori di demolizione delle passerelle metalliche che hanno causato una tragedia. L’incidente del 22 luglio ha riacceso intensi dibattiti sulla situazione abitativa nel quartiere.

La tragedia del 22 luglio: crollo e conseguenze

La notte fatale

Il crollo di una passerella alla Vela Celeste, avvenuto durante una serata di luglio, ha portato alla morte di tre persone e ha lasciato diverse altre ferite. Questo incidente ha devastato una comunità già provata da anni di degrado e abbandono. Le immagini della tragedia sono rimaste impresse nella memoria collettiva, accentuando la necessità di un intervento immediato e radicale. Il dramma ha suscitato una risposta emotiva profonda, con fiaccolate e manifestazioni in onore delle vittime e un appello alla rivisitazione delle politiche abitative della zona.

Riflessioni e reazioni

In seguito al crollo, i rappresentanti delle istituzioni avevano inizialmente garantito un rapido rientro degli sfollati nelle loro abitazioni. Tuttavia, con il passare dei giorni, il quadro è sembrato tutt’altro che roseo. I rilievi tecnici non hanno confermato la sicurezza degli edifici e le promesse di una rapida risoluzione si sono dissolte. La comunità ha reagito con un mix di dolore per la perdita e rabbia per il mancato rispetto delle promesse istituzionali.

Manifestazioni e risposte istituzionali

Il corteo del 30 luglio

Otto giorni dopo il crollo, il 30 luglio, i cittadini di Scampia hanno organizzato un corteo per rivendicare soluzioni immediate al dramma abitativo che li affligge. Sotto la guida di un comitato organizzato, uomini e donne hanno marciato per le strade di Napoli, chiedendo risposte e soluzioni concrete per il loro futuro. Questo evento ha rappresentato una manifestazione di solidarietà tra le famiglie colpite dalla tragedia e ha posto in evidenza la crescente frustrazione delle comunità locali.

Le proposte del Comune

Di fronte all’emergenza, il Comune di Napoli ha presentato due opzioni per gli sfollati: una sistemazione temporanea in albergo, disponibile inizialmente per cinquanta persone, oppure un contributo per l’autonoma sistemazione. Questo ultimo alternativa prevede un sostegno finanziario da un minimo di 400 a un massimo di 900 euro al mese, fino alla conclusione dell’emergenza abitativa. Tali risorse sono state promesse dal sindaco Gaetano Manfredi, che ha messo in piedi un intervento rapido.

Il futuro della Vela Celeste

Opzioni di sistemazione

Il primo agosto è stato aperto uno sportello dell’Ottava Municipalità per consentire agli sfollati di scegliere tra le due opzioni proposte. Un consenso unanime ha portato gli ex residenti a optare per il contributo di autonoma sistemazione. Questo ha permesso, il 9 agosto, di liberare la sede occupata dell’Università Federico II a Scampia, simbolo di protesta e richiesta di giustizia da parte della comunità.

La sistemazione delle famiglie delle vittime

I familiari delle tre vittime del crollo hanno ricevuto un trattamento particolare da parte delle autorità. Sono stati collocati in un’abitazione confiscata alla camorra nel quartiere di Secondigliano, una misura temporanea in attesa di una soluzione più stabile. Le esigenze della comunità continuano a essere in primo piano nelle agende politiche, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali e la riqualificazione dell’intera area.

Necessità di azioni tempestive

Con l’avvio dei lavori di demolizione, il destino della Vela Celeste è ora nelle mani di istituzioni e operatori. L’intero processo di abbattimento e ricostruzione dovrà avvenire con un ritmo accelerato, perché Scampia non può più attendere. La speranza è che questa possente trasformazione consenta di dare nuova vita a un quartiere storicamente maltrattato e di restituire dignità e qualità della vita agli abitanti.

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Redazione