Via Manzoni: inizia la costruzione del nuovo parcheggio che sostituisce un frutteto storico

Nella zona di Via Manzoni a Napoli, uno dei pochi giardini rimasti è destinato a diventare un parcheggio interrato. Autorizzati dal Comune nel 2010, i lavori finalmente hanno preso avvio, suscitando preoccupazioni tra i residenti e gli attivisti per l’ambiente. Anche se i permessi evidenziano la necessità di ripristinare il verde, le aspettative sono basse riguardo alla reale attuazione di queste misure.

L’autorizzazione dei lavori e le prime tappe

La storia di questo intervento urbanistico inizia il 1° settembre 2010, quando la direzione Edilizia Privata del Comune di Napoli concede il permesso a costruire per un progetto presentato da Erminia Verde. Il piano prevede la realizzazione di un parcheggio sotterraneo su due livelli, con un totale di 17 posti auto, affiancato dallo spazio necessario per le manovre. Nella documentazione, si specifica che i lavori devono iniziare entro un anno e i box auto devono seguire un regime di pertinenzialità, venduti esclusivamente ai proprietari delle abitazioni vicine.

Nonostante le scadenze previste, i lavori non decollano subito. Solo nel 2017 il Comune di Napoli rinnova il permesso, evidenziando che il progetto rientra in una zona di recente formazione urbana. Nuove condizioni stabiliscono che i lavori debbano concludersi entro tre anni dall’inizio, ma il cantiere resta fermo. La situazione si sblocca nel novembre 2018, quando il permesso viene volturato a favore della società GWERE srl. In questo momento, il terreno è ufficialmente passato in possesso di un gruppo che ha legami diretti con il progetto originale.

Le valutazioni agronomiche sul frutteto

Nel 2018, la nuova proprietà incarica un agronomo, Luigi Spavone, di redigere un’analisi del fondo agricolo. Il suo report evidenzia la presenza di un frutteto ben mantenuto, composto da dieci alberi di mandarino e un arancio. Nonostante una cura evidente, alcune piante presentano problematiche fitopatologiche e strutturali, con la presenza di funghi e parassiti, come la cocciniglia, facilmente risolvibili.

Con il passare degli anni, si intensificano le operazioni burocratiche e, finalmente, nel 2023, i lavori per la costruzione del parcheggio iniziano effettivamente. Gli scavi sono ora in fase avanzata, con operai delle imprese CFG e Parlato Spa che procedono spediti. Parallelamente a questo, i contrari all’intervento si attivano per monitorare la situazione.

Preoccupazioni per l’ambiente e il verde urbano

Il tema della tutela del verde è al centro dell’attenzione mentre i lavori proseguono. Gianni Caselli, presidente della commissione Ambiente della Prima Municipalità, si esprime rigorosamente contro la costruzione di parcheggi interrati in zone storicamente verdi. Nonostante i permessi richiedano la ripiantumazione degli alberi abbattuti, Caselli sostiene che le condizioni attuali sono compromesse e rimane scettico sull’effettiva attuazione di tali misure.

A supporto delle preoccupazioni espresse da Caselli, interviene anche Franco Di Mauro, ex consigliere comunale e attivista della Rete No Box. Di Mauro denuncia una contraddizione tra le dichiarazioni dell’amministrazione comunale riguardo alla sostenibilità e la pratica della cementificazione di aree verdi. La sua posizione mette in luce un contrasto fra le politiche dichiarate e quelle attuate, evidenziando il desiderio di una maggiore coerenza nella gestione del territorio urbano.

La situazione in Via Manzoni resta tesa, con un costante monitoraggio da parte di attivisti e residenti che temono per la conservazione di spazi verdi vitali in un contesto cittadino sempre più cementificato. Restano da vedere le ripercussioni sul quartiere e se il progetto rispetterà realmente la volontà di preservare il verde urbano.

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Redazione