NAPOLI – Viale Cappuccini, situato lungo il suggestivo lungomare Sandro Pertini di Pozzuoli, è diventato un simbolo di disagio per i residenti. Quella che una volta era una via di passaggio è ora una trappola per chi vive in quella zona, rendendo difficile, se non impossibile, l’accesso ai servizi essenziali come le ambulanze. La situazione è particolarmente critica vista la recente ripresa delle scosse bradisismiche, con gli abitanti che si sentono abbandonati e senza supporto.
Situazione attuale: accesso ostacolato e lavori interminabili
Viale Cappuccini rappresenta una via di accesso cruciale non solo per i residenti, ma anche per i servizi di emergenza. Tuttavia, le attuali condizioni rendono questo ingresso sempre più inaccessibile. Le ambulanze, che dovrebbero garantire risposte rapide in caso di emergenze, sono spesso bloccate, costringendo i residenti a chiedersi quale possa essere la risposta a una situazione di crisi. La causa principale sono i lavori di ristrutturazione della rete fognaria avviati a luglio 2023, che stanno paralizzando l’intera area.
Le transenne che occupano l’unica via di fuga costringono le auto a passare attraverso un labirinto di vicoli dissestati, portando a una situazione di caos e confusione. La preoccupazione aumenta quando si considera che non esiste una data certa per il termine di questi lavori. Gli abitanti lamentano un ritardo costante, con le scadenze prorogate di quindici giorni in quindici giorni, lasciando il quartiere in balia di un’eterna incertezza.
Impatti economici sulle attività locali
L’isolamento forzato ha avuto gravi ripercussioni anche sulla vita economica del quartiere. Infatti, già quattro attività commerciali hanno dovuto chiudere definitivamente i battenti a causa della diminuzione dell’affluenza. L’ultima a soccombere è stata una cartoleria, che ha chiuso nel mese di dicembre. Le poche attività rimaste, come la macelleria di Salvatore e Anna e una storica lavanderia, lottano per sopravvivere in un contesto sempre più sfavorevole.
Salvatore, proprietario della macelleria, sottolinea l’importanza di questa attività non solo come fonte di reddito ma anche come parte integrante della comunità: “È stata aperta negli anni ’60 da mio nonno. Non abbiamo altri introiti e da quando sono iniziati i lavori abbiamo visto la nostra clientela ridursi progressivamente.” Inoltre, Anna aggiunge come l’installazione della zona a traffico limitato avesse già creato problemi, aggravati ora dai lavori interminabili di fronte al loro negozio.
La voce dei residenti: ansie e preoccupazioni
I residenti di Viale Cappuccini non si sentono solo isolati fisicamente, ma anche emotivamente. Margherita, che vive nella zona, esprime la sua frustrazione: “Continuano a dirci che a breve finiranno, ma non abbiamo mai una data certa. Dobbiamo sperare che nessuno si senta male perché qui le ambulanze non possono passare.” Le sue parole riflettono il senso di abbandono e l’ansia che attanaglia gli abitanti, preoccupati non solo per la loro sicurezza ma anche per il futuro della comunità.
Le vibrazioni e i rumori incessanti dei cantieri sono ormai parte della vita quotidiana, e la resistenza dei residenti sta cominciando a vacillare. Gli operai possono essere visti al lavoro, ma l’impatto sulla vita delle persone è drammatico. In una realtà in cui la sicurezza è a rischio, Viale Cappuccini appare come un’area dimenticata dalla città nonostante la continua presenza di scosse bradisismiche.
Il futuro di Viale Cappuccini rimane incerto, ma ciò che è chiaro è che il bisogno di una soluzione è non solo urgente ma necessario, per garantire la sicurezza e la vivibilità di un quartiere che meriterebbe un’attenzione particolare.