Viale centrale del Cardarelli intitolato ad Alessandro Rimini: cerimonia e convegno

La recente cerimonia di intitolazione del viale centrale dell’ospedale Cardarelli ad Alessandro Rimini, architetto che ne progettò i lavori, rappresenta un significante riconoscimento alla memoria di un professionista che ha contribuito in modo significativo alla sanità napoletana. L’evento ha coinciso con l’apertura ufficiale dell’anno accademico per i corsi di laurea in professioni sanitarie, accompagnato da un convegno incentrato sul diritto alla salute, dove diversi esperti del settore hanno discusso l’importanza dell’accesso equo alle cure.

Cerimonia di intitolazione del viale centrale

Nella mattinata, il direttore generale dell’ospedale Cardarelli, Antonio D’Amore, ha presieduto la cerimonia di scoperta della stele commemorativa dedicata ad Alessandro Rimini, un gesto che sottolinea l’impegno della struttura nel preservare la memoria storica dei propri fondatori. Assieme a lui, era presente la figlia Liliana Rimini, testimone diretta dei lavori di costruzione dell’ospedale, nonché della dedizione del padre nel portare avanti un progetto così ambizioso.

D’Amore ha espresso l’importanza del ricordo nella costruzione del futuro, evidenziando come la memoria di eventi significativi, come la pandemia di Covid-19, possa fungere da insegnamento per migliorare i servizi sanitari. “Il Cardarelli rappresenta un pilastro della società, dove tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine, trovano assistenza e cura,” ha dichiarato. Questo messaggio risuona fortemente nei recenti sviluppi del sistema sanitario nazionale, sottolineando il ruolo cruciale degli ospedali come il Cardarelli nella società.

Il convegno: memoria e futuro nella sanità

Successivamente alla cerimonia, si è svolto il convegno “Memoria e Futuro – La salute, un diritto di tutti,” moderato dal giornalista Dario Del Porto. Durante l’incontro, sono intervenuti diversi relatori di spicco, tra cui Fausto De Michele, direttore del Dipartimento Integrato Oncoematologico e Toraco-Polmonare, e rappresentanti delle professioni sanitarie, tra cui medici e fisioterapisti. Gli esperti hanno discusso il futuro della sanità, richiamando l’importanza della formazione continua e della preparazione per far fronte a sfide future.

L’evento ha visto anche la partecipazione di una delegazione di medici cinesi, coinvolti in un progetto internazionale di osservazione clinica, e ha riunito circa 200 studenti, sottolineando l’importanza di formare una nuova generazione di professionisti della salute. Due allievi, un infermiere e un tecnico di laboratorio biomedico, hanno inoltre letto l’articolo 32 della Costituzione, evidenziando come la salute debba essere considerata un diritto fondamentale.

Ricordi e riflessioni di Liliana Rimini

Liliana Rimini ha condiviso la sua toccante esperienza personale, ricordando il lavoro instancabile del padre e l’atmosfera che ha caratterizzato la costruzione dell’ospedale. “Ho visto posare la prima pietra e ricordo il sacrificio di 700 operai che lavorarono senza sosta,” ha raccontato, sottolineando il forte legame emotivo che ha con il Cardarelli. La sua testimonianza ha messo in luce il valore del lavoro ben fatto e curato nei minimi dettagli, un insegnamento fondamentale che ha appreso da giovane.

La concezione della sanità come un’opera corale, dove ogni persona contribuisce con il proprio impegno, è stata un tema centrale del suo intervento. Liliana ha esortato i giovani presenti, invitandoli a lavorare con passione nella loro futura carriera sanitaria, ponendo l’accento su quanto il lavoro gradevolmente svolto possa portare a significative soddisfazioni. La celebrazione dell’intitolazione è stata quindi non solo un riconoscimento al passato, ma anche un’iniezione di speranza per il futuro della sanità, promuovendo valori di comunità, equità e dedizione.

Published by
Valerio Bottini