La recente ordinanza di sospensione dei lavori per il complesso balneare Cava Regia, inaugurato la scorsa estate a Vico Equense, ha sollevato un dibattito in città . Il Comune ha mosso contestazioni in merito a presunti interventi edilizi non conformi a quanto autorizzato. Antonio Savarese, uno degli imprenditori coinvolti, ha dichiarato di essere in regola e ha promesso di dimostrare la correttezza delle opere realizzate. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte delle autorità locali su irregolarità edilizie nei litorali.
La sospensione dei lavori: un’ordinanza controversa
Il 10 dicembre, l’amministrazione comunale di Vico Equense ha emesso un’ordinanza che ordina la sospensione dei lavori al famoso stabilimento Cava Regia, con un avviso di avvio del procedimento per l’irrogazione di sanzioni. Le irregolarità sono state accertate in base a un rapporto redatto il 18 novembre dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, che hanno effettuato controlli specifici. Il provvedimento è firmato dall’architetto Catello Arpino, responsabile del settore antiabusivismo del Comune.
La contestazione riguarda opere edilizie che secondo il Comune sarebbero state realizzate senza l’adeguata autorizzazione. In particolare, i dettagli riportati evidenziano che alcuni cambiamenti strutturali, come lo spostamento della balaustra e modifiche alla gradinata, sarebbero difformi rispetto al progetto approvato. Tuttavia, Savarese ha chiarito che si tratta di questioni minori, meno significative rispetto a quanto sostenuto nell’ordinanza e ha annunciato che presenteranno una documentazione dettagliata per dimostrare la legalità delle opere.
Inoltre, Savarese ha precisato che durante il sopralluogo delle autorità nessun lavoro era in corso e che la struttura non è stata oggetto di sequestro, un punto che è confermato anche dal documento comunale. La situazione ha creato una certa preoccupazione tra i cittadini e gli operatori del settore che vedono in questa azione una potenziale minaccia per il turismo.
Un contesto più ampio: controlli e sequestri nella zona
La vicenda di Cava Regia non si limita a questa ordinanza e rappresenta solo uno degli episodi recenti di controlli su attività balneari a Vico Equense. Un mese fa, sotto l’influenza della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, due stabilimenti balneari sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Le strutture coinvolte si trovano sulla scogliera del porticciolo di Seiano e sono riconducibili a Murrano Mare e all’hotel Mary.
Questi stabilimenti, sebbene autorizzati in passato dal Comune, secondo l’accusa si sono dotati di nuove strutture che non rispondono alle normative urbanistiche e paesaggistiche vigenti. I gestori hanno respinto con fermezza le accuse, avviando un ricorso al Tribunale del Riesame per contestare il provvedimento di sequestro. Questa sequenza di eventi mette in evidenza una crescente attenzione da parte delle autorità locali verso il rispetto delle norme edilizie, specialmente in zone ad alto valore turistico come la Marina d’Aequa.
Il monitoraggio costante, effettuato dalle forze di polizia e dalla Capitaneria di Porto, nella comunità imprenditoriale ha innescato un clima di apprensione, anche se la giustificazione per l’iter normativo è vista come una necessità per garantire la tutela del territorio e delle risorse naturali. Mentre gli operatori cercano di attestare la correttezza delle loro attività , il dibattito su come e dove si possa costruire lungo la costa continua a emergere con sempre maggiore forza.