Il recente episodio che ha coinvolto la tiktoker e cantante neomelodica Veronica Acquaviva ha suscitato un acceso dibattito riguardo all’appropriato comportamento di medici e infermieri all’interno degli ospedali. Il video, girato presso l’ospedale Rizzoli di Ischia, mostra momenti di festa in un contesto molto serio come quello del parto. Questo ha sollevato interrogativi sulle norme di comportamento da mantenere in una struttura sanitaria.
Veronica Acquaviva, popolare tiktoker e parte della coppia “Very e Sasy”, ha documentato nel suo video il momento in cui sua figlia Carmen stava iniziando il travaglio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia del nosocomio ischitano. Mentre la figlia era alle prese con i dolori del parto, la donna ha incoraggiato i suoi follower con un messaggio gioioso, dichiarando: “Uagliù mo nasce ischitano”. Questo modo di condividere un momento così intimo e delicato ha destato immediato clamore, non solo tra i suoi fans, ma anche tra i professionisti del settore.
La situazione ha preso una piega ancor più controversa quando, subito dopo la nascita del piccolo Luigi, Veronica ha pubblicato un nuovo video in cui il personale medico e infermieristico partecipava a un ballo in stile TikTok, sulle note della sua canzone “Alza la mano”. Questo filmato ha sollevato interrogativi sulla professionalità e sul rispetto delle norme vigenti nelle strutture sanitarie. Mentre alcuni saranno stati divertiti dalla scena, altri hanno percepito la situazione come inappropriata, soprattutto considerando il contesto critico in cui si svolgeva.
A seguito della viralità del video, l’associazione no profit “Nessuno tocchi Ippocrate” ha reso pubblico un comunicato in cui criticava aspramente il comportamento di Veronica Acquaviva e del personale sanitario presente. L’associazione ha messo in evidenza che “certi balletti” dovrebbero rimanere al di fuori delle strutture ospedaliere e che tali eventi potrebbero nuocere all’immagine della professione medica. “Viviamo con lo smartphone in mano, ma se vogliamo essere rispettati dobbiamo anche mantenere un contegno”, hanno affermato i membri dell’associazione, sottolineando la necessità di mantenere la dignità del servizio sanitario.
L’ASL Napoli 2 Nord, in risposta all’episodio, ha avviato un’indagine interna per valutare la condotta dei dipendenti coinvolti nel video. In un comunicato ufficiale, l’ente ha sottolineato come il comportamento mostrato fosse “gravemente inopportuno” e contrassegnato da una scarsa professionalità, facendo riferimento ai doveri di riservatezza e rispetto che ogni dipendente deve seguire. L’intervento dell’ASL evidenzia l’importanza di stabilire delle linee guida chiare sul comportamento in strutture sanitarie, per garantire una comunicazione rispettosa e adeguata, sia all’interno che all’esterno delle sale operative.
L’accaduto ha riacceso il dibattito riguardo l’uso dei social media all’interno degli ospedali, specialmente quando si tratta di registrare e condividere momenti sensibili come un parto. Il codice deontologico professionale per il personale sanitario stabilisce infatti chiare linee guida riguardo alla privacy e al rispetto del paziente. È vietato filmare e divulgare pubblicamente immagini senza il consenso esplicito, e in questo caso, la reazione dell’associazione e dell’ASL punta a rafforzare tali normative.
È fondamentale che il personale sanitario comprenda l’importanza della professionalità nei rapporti con i pazienti e le loro famiglie. In momenti di grande vulnerabilità come quelli del parto, è essenziale mantenere un ambiente di rispetto e riservatezza. L’episodio di Veronica Acquaviva rappresenta una situazione che mette in discussione non solo i singoli comportamenti, ma anche le pratiche generali all’interno delle strutture sanitarie e il modo in cui queste sono percepite dalla comunità. La necessità di una maggiore disciplina di condotta è quindi quanto mai attuale e urgente.