Un’inquietante e violenta irruzione ha scosso oggi il Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, dove un gruppo di sei o sette persone, appartenenti a un unico nucleo familiare, ha bloccato le normali attività in segno di protesta per la morte di un cane. Le gravi accuse mosse nei confronti degli operatori sanitari hanno portato all’intervento delle forze dell’ordine, creando un clima di tensione che ha coinvolto anche studenti e personale presente nella struttura.
La scena si è svolta intorno a metà mattinata, quando il suddetto gruppo è penetrato nel chiostro storico della clinica veterinaria, situata nei pressi di via Foria. Gli aggressori, furiosi per la perdita del proprio animale domestico, hanno iniziato a minacciare e aggredire il personale presente, con particolare focus sulla direttrice della clinica, Monica Cutrinelli. La donna è stata colpita ripetutamente da pugni e calci, dimostrando l’irruenza e la gravità della situazione.
Fonti universitarie rivelano che il cane deceduto, un esemplare di 14 anni, aveva sofferto per lungo tempo di diverse patologie, tra cui una tetraplegia che lo aveva reso immobile. I familiari, affermando che la clinica fosse responsabile della morte del loro animale, hanno interrotto anche le attività didattiche, paralizzando l’intero servizio veterinario per ore. La situazione ha sollecitato l’arrivo dei carabinieri, che sono intervenuti per placare la protesta e ripristinare l’ordine.
Dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, la tensione è rimasta alta. I tentativi di aggressioni e le provocazioni hanno continuato a caratterizzare il clima di insicurezza all’interno del Dipartimento. Gli studenti, richiamati dalle urla, hanno documentato quanto accaduto, postando filmati sui social network, rendendo l’incidente rapidamente visibile al pubblico e all’opinione pubblica.
Il direttore del Dipartimento di Veterinaria, Aniello Anastasio, ha espresso il suo sconcerto di fronte a tali atti, evidenziando come episodi di questo tipo, in un contesto di violenza nei confronti degli operatori sanitari, siano una triste realtà in Campania. Ha anche voluto manifestare la sua solidarietà agli operatori che hanno subito tali aggressioni, sottolineando la necessità di tutelare il personale medico.
La violenza nei confronti del personale sanitario, già un problema evidente in molte strutture della regione, ha trovato un’ulteriore manifestazione tragica in questo episodio. Mai prima d’ora si era assistito a una simile aggressione in una clinica veterinaria, sollevando interrogativi sul crescente clima di insicurezza che pervade il settore sanitario.
È urgente che le istituzioni, in collaborazione con le forze dell’ordine, instaurino misure concrete per garantire la sicurezza del personale e degli utenti delle strutture. È fondamentale richiamare l’attenzione su questi eventi, affinché non diventino una norma, e saper gestire le emozioni e le frustrazioni in modo costruttivo, evitando il ricorso alla violenza.